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Quattromila avvocati del Foro di Nola sono tenuti in “ostaggio” dal presidente (ormai senza più una maggioranza e incollato alla poltrona) Domenico Visone. E’ una storia che avrebbe dell’incredibile se non fosse tutto drammaticamente vero. Visone non ha più una maggioranza (solo 6 voti su 21) nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ma continua ad esercitare i poteri. C’è una sentenza del Tar (marzo 2020) che riconosce al Consiglio dell’Ordine la facoltà di sostituirlo ed eleggere un nuovo presidente. Ma per tutta risposta Visone non convoca più il Consiglio. Perché al primo passaggio sarebbe sfiduciato e surrogato con un nuovo presidente. Senza maggioranza e con una sentenza del Tar che stabilisce la facoltà di surroga, Visone continua a produrre atti. Tra cui l’ultimo, un protocollo con il Tribunale che ha scatenato l’ira degli avvocati. Ma perché il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non interviene? I parlamentari del territorio?  Nessun pone fine a questa forzatura.