- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Reparto di Radioterapia allagato e trattamenti a cui avrebbero dovuto sottoporsi i pazienti oncologici rinviati. E’ quanto accaduto all’Ospedale del Mare di Ponticelli, periferia est di Napoli, dove la bomba d’acqua che si è abbattuta sulla città nella notte ha causato l’allagamento di alcune aree, determinato in particolare dall’impossibilità per la condotta fognaria di drenare l’enorme quantità d’acqua precipitata al suolo nel giro di pochissimi minuti.

Le bombe d’acqua sono ormai una realtà con la quale sempre più spesso dovremo fare i conti – dice Ciro Verdoliva – e i reparti di Radioterapia, che per ovvie ragioni sono allocati al di sotto del piano stradale (nel nostro caso al livello -2), sono i più esposti. Già dalle prime ore dell’alba la squadra di tecnici dell’ASL Napoli 1 Centro si è messa al lavoro per ripristinare la funzionalità delle macchine, le prove di funzionamento sono già state eseguite ed entro domani mattina sarà nuovamente possibile erogare il servizio”. La direzione generale ha chiesto e sollecitato la direzione sanitaria di presidio affinché nella giornata di domani vengano recuperati anche i trattamenti previsti che si sarebbero dovuti svolgere oggi, garantendo così la salute di tutti gli assistiti in carico alla struttura. L’ufficio tecnico – precisa la nota – provvederà ad approfondire eventuali soluzioni tecniche per evitare il ripetersi nel futuro di tali disservizi.

Duro l’attacco di Valeria Ciarambino, capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle e presidente della Commissione speciale Trasparenza: “Questa mattina il sistema De Luca ha compiuto l’ennesimo atto di censura gravissimo ai danni dei cittadini della Campania. Allertata da numerosi messaggi di pazienti oncologici, a cui era stato appena comunicato che non avrebbero potuto sottoporsi a radioterapia all’Ospedale del Mare a causa di un allagamento provocato dalla prima pioggia autunnale, come rappresentante dei cittadini e presidente della Commissione Trasparenza ho chiesto, avendone pieno diritto, di visitare il reparto. Ebbene la direzione generale mi ha impedito l’accesso. Presiedendo una commissione speciale di controllo è nelle mie prerogative, previa comunicazione al presidente del Consiglio regionale, eseguire sopralluoghi come quello che avrei avuto diritto di effettuare questa mattina, così da capire come poter agire a livello istituzionale. Ma senza alcuna ragione e in palese violazione di ogni norma statutaria e regolamentare, ci è stato impedito di esercitare la nostra attività di rappresentanti dei cittadini”. 

Siamo in un clima da censura che calpesta il diritto di rappresentanti del popolo di difendere i diritti dei cittadini. L’episodio di oggi non ci sorprende, tenuto conto che De Luca, con tanto di circolare, tentò di impedire addirittura la visita all’ospedale di Avellino all’allora ministro Grillo. Non così in occasione delle passerelle elettorali del compagno di partito e presidente della Commissione Sanità Graziano, a cui sono state spalancate le porte di Cardarelli e S. Giovanni Bosco. La verità è che non si vuole mettere in luce, ancora una volta, che un ospedale costato 400 milioni, esattamente il doppio di quanto preventivato, che avrebbe dovuto rappresentare un vanto della nostra sanità, continua a dimostrarsi una passerella elettorale che fa letteralmente acqua da tutte le parti. Era già accaduto in altri reparti, stanotte è toccato al reparto di radioterapia soccombere. Un reparto salvavita, con attrezzature costosissime che rischiano di essere compromesse ogni volta che un acquazzone si abbatte in città”.

Dopo poche ore arriva la replica di Verdoliva: “In merito alle dichiarazioni della consigliera regionale Valeria Ciarambino, la direzione strategica dell’ASL Napoli 1 Centro fa sapere che non vi è alcun tentativo di censura nelle decisioni assunte rispetto al sopralluogo richiesto, come del resto testimonia l’aver diffuso alla stampa già in mattinata un resoconto dell’accaduto e un chiaro impegno sull’immediata ripresa di un servizio tanto importante. “L’impossibilità di acconsentire al sopralluogo – chiarisce Verdoliva – è dipeso dall’esecuzione in corso dei lavori di ripristino e soprattutto dalle prove di funzionamento che prevedono la presenza dei soli addetti ai lavori per ragioni di sicurezza. Prima del diritto di ispezione reclamato dalla consigliera e del suo interesse ad ottenere consenso politico, per noi è doveroso ripristinare il servizio di Radioterapia per i pazienti. Resta inteso che sussiste il diritto di chiedere tutte le informazioni utili nel rispetto del ruolo di consigliere regionale e l’accesso alle aree comuni, ovvero in aree ove non sono in corso attività di assistenza clinico-sanitaria, o ancora attività tecnico manutentive, e in tal senso tutti sono i benvenuti nelle strutture dell’ASL Napoli 1 Centro. Del resto, questa direzione generale ha fatto della trasparenza un principio inalienabile. Tengo inoltre a precisare che il direttore sanitario del presidio questa mattina, nel corso della visita della consigliera è sempre stato disponibile a fornire qualsiasi informazione richiesta”. Verdoliva ha poi espresso dissenso per i toni con i quali la consigliera ha ancora una volta alimentato il clima di diffidenza nei confronti di chi lavora per la salute dei cittadini. “Ogni giorno medici e infermieri vengono aggrediti fisicamente e verbalmente, mi spiace che non si riesca a evitare di strumentalizzare ogni evento pur di generare dissenso. Credo che sarebbe il momento di una maggiore assunzione di responsabilità rispetto ad un clima d’odio che viene continuamente alimentato. A farne le spese sono infatti i nostri operatori sanitari, le nostre donne e i nostri uomini ai quali, ancora una volta, voglio dire grazie”.