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La crisi del Napoli è ufficialmente aperta. E’ accaduto quello che tutti temevano alla vigilia, ma che nessuno osava dire; ecco così che un Napoli stanco, fuori forma, senza idee e gioco affonda contro la Roma. Un risultato che fa male e allontana i partenopei dai vertici della classifica. Ma soprattutto, una sconfitta che ridimensiona gli obiettivi della squadra di Aurelio De Laurentiis.

Eppure i campanelli di allarme avevano suonato eccome nei giorni scorsi, ma si pensava che la squadra forte dell’esperienza del suo allenatore potesse fare come sempre una gara diversa per evitare che questa stagione fosse già archiviata fra le più deludenti degli ultimi anni. Così non è stato. All’Olimpico il Napoli ha perso la terza partita nelle prime 11 giornate eguagliando il primato negativo del secondo Sarri. Dal 2013, primo anno dell’era Benitez, mai gli azzurri erano partiti così piano. Carlo Ancelotti ha 7 punti di ritardo rispetto alla sua prima annata sulla panchina azzurra e addirittura 13 se si prende come parametro di riferimento l’ultimo anno di Maurizio Sarri.

Lo scudetto svanito già in autunno, con ancora due terzi di stagione da vivere. La squadra è spenta e soprattutto appare in alcuni momenti allo sbando, in balia di se stessa. Ecco l’origine dei dubbi e della discussione intorno ad Ancelotti che sta faticando a dare un’identità definitiva al gioco. Non è una questione di schema di gioco, del resto il calcio non è una scienza esatta. Ma è una magra consolazione. È successo qualcosa al Napoli. È una squadra che sembra aver smarrito consapevolezza.

Naturalmente non bisogna nascondere che alcuni calciatori stanno rendendo meno delle aspettative in questo momento fondamentale della stagione, Koulibaly su tutti. I 15 gol subiti in 11 gare ne sono la prova. Il problema della squadra di Ancelotti è proprio la difesa che dà un’impressione di estrema debolezza. Ogni volta che gli avversari si affacciano nella metà campo azzurra si ha la sensazione che la retroguardia, più di una volta disposta in maniera non corretta, entri in fibrillazione e barcolli vistosamente.

Dopo l’ennesima prova incolore, dopo l’ennesimo mezzo passo falso del Napoli, le buone notizie, le buone sensazioni intorno alla squadra si riducono quasi al lumicino. Martedì la possibilità di ripartire subito, mettendo a posto il discorso qualificazione in Champions League, ma col Salisburgo bisognerà liberare la mente, ritrovare certezze dal punto di vista tattico e proporre una delle migliori versioni del Napoli. E questo è un appuntamento che il Napoli non può sbagliare per non rendere ancora più buio il suo autunno. Ancelotti e la squadra hanno molto da lavorare per eliminare i difetti e trovare maggiore sicurezza.