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“Da presidente di Polo Sud, con il fattivo contributo di tutti gli aderenti che questa sera saranno presenti con me al concerto che si terrà nella Basilica di San Giovanni Maggiore, sto lavorando ventre a terra per scongiurare che si consumi a Napoli un altro delitto culturale: la cessazione delle attività della Nuova Orchestra Scarlatti. A spingerci e a sostenerci in questa difficile battaglia non è solo il grande amore verso la musica, ma l’insegnamento del compianto Paolino Isotta, nostro illustre concittadino, a lungo il più importante musicologo d’Italia, se non d’Europa. Fosse ancora tra noi, sono convinto che avrebbe levata alta la sua voce per sensibilizzare le Istituzioni locali e nazionali a fare tutto quanto in loro potere (e dovere) per salvare questo immenso patrimonio culturale, partenopeo di nascita ma nazionale per vocazione, che da oltre trent’anni, con i suoi concerti, regala emozioni in tutto il mondo.

Ora, però, i suoi musicisti, stanchi di sacrifici e capriole, stanno perdendo la speranza. L’orchestra rischia davvero di morire. Ma la sua fine sarebbe un delitto. Perciò tocca impedirlo. Ho scritto in tal senso anche a Giorgia Meloni. So che ha mille impegni, ma mi auguro che possa ascoltare questo grido di dolore e dare il giusto input per salvare la ‘Scarlatti’. Se attendiamo fiduciosi una sua risposta è anche perché la nostra premier fu l’unica leader che alla morte di Isotta dedicò pubblicamente al grande maestro un bellissimo pensiero”. Lo ha dichiarato in una nota l’onorevole Amedeo Laboccetta, presidente di Polo Sud.