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Torna a vedere il primo paziente al mondo trattato con una nuova terapia genica a ‘doppio vettore’ per una rara malattia della retina. Il risultato sul primo paziente al mondo trattato, ottenuto dalla Clinica oculistica dell’Università degli Studi della Campania ‘Vanvitelli’, è stato presentato oggi nella sede del Rettorato dell’Ateneo. La terapia è stata messa a punto dall’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli (Tigem). Il 38enne era affetto dalla sindrome di Usher di tipo 1B, una rara malattia genetica che si manifesta con cecità e sordità. A un anno dall’intervento la vista è stata recuperata.
 

De Luca, risultato straordinario della sanità pubblica

“E’ un risultato straordinario della nostra sanità e, direi, della sanità pubblica. Alla Vanvitelli abbiamo un’eccellenza per quanto riguarda il reparto di oculistica. Veramente abbiamo un livello di ricerca scientifica che è all’avanguardia nel mondo”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto alla presentazione dei risultati della nuova terapia genica contro una malattia rara della retina alla clinica oculistica dell’Università degli Studi di Napoli Vanvitelli. “Qui oggi non è stato presentato un progetto di ricerca, ma la sperimentazione clinica di una terapia genica che utilizza un virus per trasportare il farmaco che poi serve a recuperare la vista. È una sperimentazione che ancora è in corso ma che può avere risultati straordinari: dare la vista a chi ha quasi zero di capacità visiva. Ovviamente questo risultato è frutto anche di tante collaborazioni”.
De Luca ha ricordato l’impegno della Regione sul fronte della ricerca: “Come Regione Campania abbiamo investito nelle malattie rare altri 34 milioni di euro, anche qui alla Vanvitelli finanziamo per 10 milioni di euro e abbiamo rinnovato il reparto di clinica oculistica. Dunque si è fatto tutto quello che era possibile. Adesso dobbiamo andare avanti con questa linea di sperimentazione clinica e sperare ovviamente che, per quanto riguarda la Regione, si esca dal vincolo che ancora viene esercitato a livello nazionale, in maniera tale da poter utilizzare anche fondi di bilancio”.