Venti di guerra spirano dall’Ucraina al Medioriente, e allora tutto è possibile. “Anche il ritorno del servizio militare, sospeso ma non abolito” dice Ermete Ferraro, presidente della sezione italiana del M.i.r. (Movimento Internazionale della Riconciliazione). È partita da Napoli la campagna per l’obiezione di coscienza, promossa dal M.i.r. e condivisa dal Comitato Pace e Disarmo. Nei mesi scorsi c’è stato già un volantinaggio fuori alle scuole.
Stamane una presentazione pubblica, davanti all’edicola dismessa di via Costantinopoli. “Se andiamo avanti a questa maniera, passeremo da una guerra all’altra” ammonisce padre Alex Zanotelli. Il missionario comboniano sostiene la campagna per l’obiezione di coscienza militare. “Chiediamo alle persone dai 18 ai 45 anni di pronunciarsi preventivamente per la pace” spiega Ferraro. Come? “Obiettando e chiedendo di fare un servizio civile”.
I pacifisti insistono sulla reversibilità della leva obbligatoria. In Germania se ne discute già, per iniziativa dei conservatori al governo. “In Italia basterebbe un decreto a ripristinarla” aggiunge Ferraro. E di questi tempi, non si sa mai.