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Era accaduto nel 2012, quando l’avvocato Angelo Pisani, leader del Movimento NOI Consumatori, aveva denunciato la Rai anche all’Agcom per un servizio scandalo del Tgr Piemonte, prima di Juventus-Napoli dell’ottobre 2012, con becere dichiarazioni dei tifosi juventini contro i napoletani. Oggi il Consiglio di Stato, dopo analoga pronuncia del TAR, gli ha dato ragione: i ricorsi di Viale Mazzini contro la multa di 50.000 euro comminata dall’Agcom sono stati bocciati.
«Nel servizio confezionato da un suo giornalista relativo al “prepartita” della competizione Juventus-Napoli – si legge nella sentenza di Palazzo Spada – venivano filmate una serie di dichiarazioni e di cori di tifosi della Juventus, di tenore offensivo nei confronti della sensibilità e della dignità dei tifosi napoletani e, più in generale, dei cittadini di Napoli». Le solite invocazioni al Vesuvio, in pratica. Inoltre il giornalista «accompagnava tali dichiarazioni dei tifosi juventini con proprie osservazioni che, sebbene forse nelle intenzioni sarcastiche (nei confronti dei tifosi juventini), erano ritenute tali da (e finivano obiettivamente per) rafforzare ed aggravare la portata offensiva». L’allusione, in questo caso, fu alla puzza.
E oggi la storia si ripete. Una denuncia-querela contro i responsabili della Rai e la società Juventus «per i gravi ed ingiustificabili atti di razzismo e diffamazione in danno dell’immagine, la morale e la dignità dei cittadini partenopei e a tutela dei valori dello sport e vivere civile» è stata presentata in queste ore dall’avvocato Angelo Pisani per il servizio giornalistico andato in onda sul TGR Piemonte prima della partita Juventus Napoli di sabato scorso.
«Siamo soddisfatti della vittoria al Consiglio di Stato – spiega Pisani – ma delusi dalle sanzioni comminate dalla giustizia sportiva che, pur accertando e confermando quanto denunciato da milioni di sportivi sano e civili, come al solito ha minimizzato i gravissimi fatti e cori razzisti accaduti al Juventus stadium». «Per questo chiediamo una vera Giustizia alla magistratura ordinaria in sede penale e civile, con punizione esemplare di tutti i colpevoli. Abbiamo già raccolto oltre 11mila adesioni e sottoscrizioni anche per la maxi causa civile contro la Rai e contro tutti i responsabili della diffamazione in danno dei napoletani. A conti fatti, per tutti i danni causati – conclude il legale – chiederemo oltre 10 milioni di euro, da suddividere per ogni napoletano mortificato e offeso, ma anche anche rispetto e scuse istituzionali».