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Napoli – Ritrovata l’arma utilizzata dai killer per uccidere lunedì 15 marzo Antonio Volpe, il 77enne ucciso in via Leopardi nel quartiere Fuorigrotta mentre si trovava nei pressi del tabaccaio che gestiva insieme alla famiglia. L’arma, una pistola Walther P38 calibro 9 con matricola abrasa e priva di caricatore, è stata trovata da un uomo nel giardino della sua abitazione in via Brigata Bologna, strada non molto distante dal luogo dove si è consumato l’agguato.

L’uomo, un 30enne, si è recato successivamente al Commissariato San Paolo. La sua versione è ritenuta attendibile dalla polizia. La pistola, che sarà sottoposta a rilievi tecnici, appare compatibile con quella utilizzata lunedì scorso per commettere l’omicidio di Volpe che, stando alla ricostruzione degli investigatori, rientrerebbe nell’ambito dei contrasti tra il gruppo Cesi-Bianco-Baratto, in cui il 77enne rientrava, e il clan Iadonisi. 

I killer hanno ricevuto la soffiata lunedì sera e sono entrati in azione poco dopo le 19.15 in sella a uno scooter di grossa cilindrata, probabilmente in concomitanza con l’orario di chiusura dell’esercizio commerciale, anticipata di qualche minuto con la zona rossa e la scarsa affluenza di clienti. Antonio Volpe, 77 anni, stava parlando con alcune persone quando i sicari sono entrati in azione.

Incurante delle telecamere di videosorveglianza presenti all’ingresso del tabaccaio, e già acquisite dai carabinieri, il passeggero del motorino ha esploso sette colpi d’arma da fuoco: tre quelli andati a segno, uno dei quali ha raggiunto Volpe alla testa.

Quest’ultimo ha provato a scappare a piedi, ha percorso pochi metri, ha girato l’angolo imboccando via Leopardi, prima di stramazzare al suolo in prossimità del negozio di intimo che a quell’ora era in procinto di chiudere.