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Napoli – Emergono novità nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano sull’incidente sul lavoro che ieri ha causato due morti a Pieve Emanuele, nel Milanese, dove due operai che lavoravano in un cantiere vicino alla ferrovia sono rimasti schiacciati da una lastra. 
Da quanto si è saputo, nell’indagine, coordinata dal pm Maura Ripamonti del dipartimento guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano, al momento sono state iscritte due persone nel registro degli indagati, sembrerebbero essere responsabili della Cefi, ditta di Casoria che aveva avuto l’appalto da Rete Ferroviaria Italiana per costruire una barriera che isolasse i binari ed evitasse che i tanti lavoratori in transito alla stazione di Pieve Emanuele camminassero lungo la ferrovia per poi dirigersi attraverso i campi verso il vicino polo industriale di Siziano. Al vaglio delle indagini, condotte dalla squadra di polizia giudiziaria e dalla Polfer, ci sono anche altre posizioni e ci potrebbero essere a breve altre iscrizioni. 

Salvatore Borriello, 46 anni, e Salvatore Palumbo, 54 anni, sono le ennesime vittime del lavoro. Stamane i parenti, disperati, sono giunti sul luogo dell’incidente. Continuano, intanto, i rilievi della polizia e della procura di Milano.