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Nell’ambito delle indagini sul grave incidente sul lavoro avvenuto venerdì scorso a Napoli, costato la vita di tre operai, due dei quali lavoravano “in nero”, la Procura di Napoli ha acquisito la sentenza di condanna in primo grado e anche l’assoluzione della corte di appello che riguardano l’imprenditore per il quale le tre vittime stavano prestando servizio.
Negli atti dell’indagine sull’incidente avvenuto nel 2015 in cui un suo ex operaio è rimasto gravemente ferito tant’è che da allora è su una sedia a rotelle, figura anche un video in cui uno dei dipendenti dell’epoca viene ripreso mentre, dopo il grave incidente, sistemava le sponde di protezione al montacarichi dal quale l’operaio Giuseppe Iaquinangelo era appena caduto.
L’acquisizione delle sentenze potrebbe anche portare, verosimilmente, a un aggravamento della posizione dell’indagato a cui oggi è stato notificato uno dei quattro avvisi di garanzia per omicidio colposo plurimo, atto dovuto in vista degli esami autoptici.
Domani, intanto, ci sarà il conferimento dell’incarico al medico legale scelto dagli inquirenti (pm Stella Castaldo, procuratore Antonio Ricci) propedeutico all’inizio degli accertamenti irripetibili a cui potranno assistere eventuali consulenti di parte nominati dagli avvocati Mauro Zollo (legale dell’imprenditore che stava eseguendo i lavori, dell’amministratore del condominio dove è avvenuta la tragedia e al coordinatore della sicurezza nel cantiere) e Giovanni Fusco (legale dell’imprenditore che ha concesso in noleggio “a freddo” l’impianto da cui i tre operai sono precipitati).
L’attenzione degli inquirenti si concentrerà sulla presenza e sulla dislocazione dei dispositivi di sicurezza, sul rispetto delle norme a tutela dei lavoratori, sulla corretta installazione dell’impianto e sull’integrità e l’efficienza di quest’ultimo al momento del noleggio. Gli investigatori vaglieranno, con l’ausilio di consulenti, anche la presenza o meno di eventuali interventi correttivi all’impianto.