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Napoli – Attrezzarsi, discutendo di progetti innovativi, affinché la riapertura delle scuole, soprattutto per i più piccoli, coincida con una maggiore attenzione e sensibilità sulle problematiche generate dalla pandemia. Con questo intento la commissione Scuola, presieduta da Chiara Guida, ha oggi incontrato Maria Beatrice Giordano, psicologa di “Oltre la Tenda”, associazione che da anni collabora con il Comune di Napoli, che ha proposto di istituire “L’ora di psicologia”.

Tutte le fasce di età stanno scontando gli aspetti negativi della pandemia, ha spiegato Chiara Guida, anche se le notizie di questi giorni parlano soprattutto di adolescenti e preadolescenti e di episodi di violenza verificatisi alla riapertura delle città. Si discute meno delle conseguenze che la chiusura in casa ha avuto per i più piccoli. Tanto più importante, allora, è conoscere e dare visibilità, ha continuato Chiara Guida, a esperienze innovative che, anche in questa fase pandemica, hanno creato un circolo virtuoso tra bambini e bambine, famiglie, insegnanti, mostrando come dalla sinergia tra tutti i soggetti coinvolti possano venire risposte efficaci e progettualità positive, e tra queste quella dell’”Ora di psicologia”, per affrontare la riapertura.

I consiglieri che hanno partecipato alla discussione hanno molto apprezzato l’innovatività della proposta: per Stanislao Lanzotti (Forza Italia) è importante affrontare la drammatica situazione in cui si sono trovati i bambini che ora appaiono provati, ammutoliti e sofferenti; senza contare, ha sottolineato Alfonso Merolla (Davvero – sostenibilità & diritti) il grande disagio delle famiglie di ragazzi autistici, abbandonate spesso a loro stesse.

Quella esposta oggi dalla dottoressa Maria Beatrice Giordano dell’associazione “Oltre la Tenda” è una proposta nata da una esperienza recente, in una scuola del quartiere Poggioreale. “L’ora di psicologia” non è un’ora di studio che si somma a quelle dedicate all’apprendimento, ha spiegato la dottoressa Giordano, ma piuttosto la proposta a bambini e bambine di un tempo per esperienze di gioco e di relazioni, per favorire l’espressione consapevole delle emozioni. Queste esperienze, grazie a una dirigente scolastica illuminata, sono state condotte in classe, durante l’orario scolastico e insieme alle insegnanti, dalla collega psicologa Francesca Cannata, e hanno affiancato e integrato quelle più tradizionali dello sportello psicologico aperto a alunni e famiglie.

“L’ora di psicologia” ha riscosso grande successo tra i bambini, ma anche tra insegnanti e famiglie. Quale è stata la condizione dei bambini e delle bambine da 2 a 6 anni durante il lockdown? A casa con i genitori, a loro volta impegnati con il lavoro, per molte ore al giorno a guardare la tv o, peggio, a giocare con smartphone e tablet.  A parte danni alla salute, ha detto la dottoressa Giordano, testimoniati da medici ospedalieri che hanno spesso rilevato un vero e proprio rallentamento dello sviluppo, è stata soprattutto la ripetitività e la monotonia che hanno inciso negativamente sulla condizione psicologica dei più piccoli. Diversificare le attività e sviluppare le relazioni, questa è la chiave che l’esperienza ci ha mostrato essere la più efficace per rimediare e prevenire il disagio dei più piccoli, ha concluso Giordano, una chiave offerta anche ai genitori, consapevoli del problema ma molto disorientati sulle soluzioni da adottare: è sbagliato negare ai bambini, da un momento all’altro, l’uso dei mezzi informatici che in fondo sono stati per tanto tempo il loro mondo sociale; molto meglio cominciare a inserire nella loro giornata, gradualmente, attività e comportamenti diversi.