Il lavoro del giornalista impone imparzialità e distacco. Chi vi scrive, gentili utenti, proverà in tutti i modi a non far trapelare emozioni. Fra i suoni e i colori di una Napoli azzurra, baciata da un caldo sole mariano, cori, trombette, fischietti, e fumogeni fra l’azzurro ed il verde del tricolore. Chi vi scrive, ha gli occhi velati dall’emozione di poter beneficiare di un posto d’onore, guadagnato con fatica, e giusta gavetta, mentre si scrive una pagina di storia della propria città e della propria squadra del cuore.
Lo stadio è un tripudio azzurro, “tutto lo stadio è azzurro” per l’ultima di campionato con il Cagliari. Dall’altro lato, Como-Inter: due gustosi antipasti di venerdì sera, per decretare la vincitrice del tricolore.
Napoli – Cagliari, il primo tempo: il solito scozzese mette in rete il gol più bello ed importante della stagione
Una gigantografia in curva B, di un bambino con la maglia azzurra che scippa lo scudetto dalla maglia di un bambino interista, striscioni concisi ed incoraggianti in curva A: così, le due curve, accolgono i principi azzurri, a completare un’opera d’arte dopo l’anno scorso. Impensabile, a maggio scorso, giocarsi il tricolore. Nella curva A, a proposito, un piccolo vessillo di rosso: come l’anno scorso col Lecce, all’ultima, anche quest’anno c’è una delegazione dei gemellati tifosi dell’Ancona.
I padroni di casa partono forte, naturalmente: tra il terzo ed il quarto minuto, un calcio di punizione ed un corner; da quest’ultimo, il pallone finisce a Raspadori che, con un rasoterra di sinistro, sibila il palo alla sinistra del portiere. Risponde il Cagliari che guadagna un calcio di punizione a pochi passi dalla bandierina di destra: fischi assordanti, cross al centro, McTominay allontana. Poco dopo, dalla bandierina opposta, due corner di seguito battuti da Viola: il secondo, allontanato dalla difesa azzurra. Dal seguente contropiede, Gilmour si trova a tu-per-tu col portiere che respinge il tiro ravvicinato dello scozzese; Politano, sulla ribattuta, spara alto.
Al quarto d’ora, il Napoli attacca con tenacia prevalentemente da sinistra, dove Spinazzola spesso trova il fondo. Nel frattempo, l’Inter passa in vantaggio a Como: De Vrij, al momento, porta in testa i nerazzurri. Il Napoli prova a trovare varchi, mentre il cronometro scorre e la difesa ospite riesce a chiudere potenziali pericoli. Ragiona la squadra di casa, mentre la curva B non smette di incitare. Al 24°, buono spunto di Raspadori che pesca Lukaku: l’attaccante belga, ben marcato, sfodera un sinistro potente ma viene deviato in corner. Alla mezzora, ammoniti Politano e Makoumbou per reciproche cortesie. Al Cagliari, finora, sta riuscendo benissimo la parte della guastafeste, con perdite di tempo da torneo di calcetto. Dopo lunghi minuti, il gioco riprende con un calcio di punizione. C’erano delle difficoltà comunicative fra l’arbitro e la sala var. Politano col sinistro a giro in area, deviazione su un tiro di un azzurro, rimessa laterale, ma la partita si ferma nuovamente per qualche istante a causa degli stessi problemi all’auricolare del sig. La Penna di Roma.
Minuto 37°: calcio d’angolo sul secondo palo di Raspadori: di testa Olivera, premiato con la maglia celebrativa delle cento presenze, trova il fondo. Un minuto dopo, Spinazzola per due volte trova la respinta della difesa avversaria col portiere, di fatto, battuto. Al 39°, buon filtrante di Gilmour per Anguissa che, in scivolata, non è preciso nel tiro in porta. Al 41° minuto, il gol più bello della stagione e più importante della stagione, chi poteva mai segnarlo: il Maradona esulta e si accende in un mix di fuochi e colori, dentro e fuori lo stadio. Tutto merito dello scozzese col numero 8 che, in rovesciata, mette in rete un cross dalla destra di Politano.
Il campo di gioco si annebbia, ed è difficile fare una cronaca pulita. Non si sa quanti minuti sono stati concessi di recupero dall’arbitro, ma, al quarto di gioco, quest’ultimo è costretto a sedare un altro accenno di rissa fra Rrahmani e Piccoli che a fuorigioco già fischiato aveva messo in rete di testa un cross dalla fascia sinistra.
Napoli – Cagliari, il secondo tempo: Lukaku fa doppietta, e cuce il tricolore per l’anno prossimo
Un gol nei primi cinque minuti del secondo tempo è l’ideale per mantenere il risultato e tenere al sicuro le coronarie dei tifosi. E, finalmente, così accade. Dopo un fraseggio prolungato ma cauto, lancio lungo in avanti di Rrahmani a Lukaku: l’attaccante belga avanza palla al piede abbattendo ogni avversario, e segna il gol del raddoppio con un delicato destro rasoterra. Lo stadio esulta, e di quel che succede a Como non importa più niente.
Il Napoli finalmente gestisce un doppio vantaggio, senza correre particolari rischi. All’ora di gioco, il Cagliari ha effettuato già tre sostituzioni tutte insieme. Stellini, invece, ne cambia uno solo: entra Neres ed esce Politano. La squadra ospite ha smesso di perdere tempo e di infastidire i giocatori azzurri. Al 63°, grande movimento di Lukaku che porta via due avversari e serve centralmente il neoentrato brasiliano. Il portiere, però, respinge un tiro centrale. Dal calcio d’angolo, alla cui battuta va Raspadori, nulla di fatto. Nel frattempo, l’Inter raddoppia a Como, tra le cui fila emerge l’espulsione di Pepe Reina, all’ultima partita in carriera. Al 75°, lo stadio in piedi per l’uscita di Lukaku, sostituito da Simeone: anche lui, giustamente tributato di un applauso.
Non si attende altro che il triplice fischio da parte dell’arbitro, per incominciare una festa che sarà ricordata per sempre. Il Napoli sta già giocando da Campione d’Italia e sta gestendo con maturità il risultato acquisito. Anche chi è in panchina, incita i propri compagni. Al 77°, lancio lungo per Simeone che stoppa bene ma si allunga il pallone nel secondo controllo: l’argentino manca alla rete in campionato dalla seconda giornata contro il Bologna. Un minuto dopo, Simeone lancia Neres che entra in area, ma perde troppo tempo per il tiro che viene rimpallato dalla difesa ospite. A proposito, come ultimo cambio fanno entrare il portiere Ciocci frutto del vivaio cagliaritano.
La partita si avvia verso la fine. Conte incita la tribuna presente che gli rivolge un caloroso applauso, e tutto lo stadio gli dedica un coro. Un coro di giubilo anche per Pasquale Mazzocchi, che entra nell’ultimo slot insieme a Billing e Ngonge, al posto di Spinazzola, Raspadori ed Anguissa.