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Di Marina Cappitti

Napoli – Velocizza il passo sulle scale che portano alla sede del Pd campano, Andrea Orlando quando gli domandiamo dell’accordo-inciucio tra Luigi De Magistris e il Pd. Alla fine seccato risponde.
Onorevole Orlando è lei che dialoga in questo momento con Luigi de Magistris in vista delle regionali?
No, non sono io“.

E allora chi ci dialoga, solo il consigliere regionale Pd, Gianluca Daniele?
Non lo so chiedetelo a lui, non entriamo nelle vicende locali, sono cose del partito locale”. Bene. Diventa anche materia del nazionale se magari in cambio di un sostegno del sindaco alle regionali c’è un incarico a Roma. Magari all’Anac?
Abbozza un sorriso, al limite del nervoso.
Quindi Lei non ci dialoga col sindaco e non fa accordi?
Non si può scambiare la convergenza su un nome con un’alleanza“.
Un concetto che ribadisce con forza anche quando arriva nella sala riunioni Pd.
Noi non abbiamo scelto de Magistris, non l’abbiamo sposato, manteniamo le nostre riserve. La città è governata male ma abbiamo messo insieme le forze su Sandro Ruotolo per essere competitivi“.
E invece sulle regionali?
Lavoreremo per allargare il fronte della coalizione“.
Ma De Luca è d’accordo?
De Luca non lo sento da tempo ma non vedo perché’  non dovrebbe esserlo. Secondo me ci sono le condizioni per coagulare tutto su chi è uscente. De Luca è il nome con cui ci presenteremo al tavolo”.