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Napoli – Incinta durante il coronavirus e costretta a stare da sola in casa con il marito, una donna napoletana viene costantemente picchiata dal coniuge fino al 13 luglio scorso, quando l’ennesima violenza e le relative fratture multiple riportate hanno portato all’interruzione della gravidanza, giunta al sesto mese.

E’ raccapricciante quanto ricostruito dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli che nella serata del 14 luglio hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla IV Sezione (fasce deboli) della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli a carico di Angelo Esposito, nato a Napoli, 39 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti aggravati e lesioni pluriaggravate commesse a danno della moglie.

Nel pomeriggio del 13 luglio, Esposito ha accompagnato all’ospedale San Giovanni Bosco la propria moglie convivente, incinta al sesto mese, a cui sono state diagnosticate fratture multiple, con ecchimosi su svariate parti del corpo; la donna è stata ricoverata presso il reparto di ginecologia, dove i successivi accertamenti clinici hanno certificato l’interruzione della gravidanza e la morte del feto.

L’attività investigativa della Squadra Mobile ha consentito di accertare che la donna è stata vittima dall’anno 2016 di maltrattamenti fisici e psichici da parte del marito, le cui condotte aggressive si sono intensificate dal mese di marzo 2020, quando l’uomo l’ha segregata all’interno dell’abitazione familiare picchiandola con violenza quotidianamente.

Alla luce degli elementi acquisiti, sussistendo gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo e considerate le esigenze cautelari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto. Gli investigatori hanno rintracciato l’aggressore nei pressi dell’Ospedale San Giovanni Bosco, il quale, accompagnato presso la Questura, è stato successivamente arrestato.