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È accusato di due distinte estorsioni, rispettivamente commesse ai danni di un cittadino
extracomunitario e di un imprenditore della provincia di Caserta, Domenico Di Nardo, 39enne di Giugliano, ritenuto contiguo al clan “Mallardo”, arrestato dai Carabinieri della
Compagnia di Giugliano in Campania. Secondo l’indagine coordinata dalla DDA Di Nardo, con reiterate minacce di morte e con l’utilizzo di armi, avrebbe costretto un cittadino pachistano, residente in un appartamento acquistato ad un’asta giudiziaria, a lasciare la sua abitazione, arrivando a sottrargli, dopo aver fatto irruzione nel suo domicilio, alcuni oggetti e denaro contante che lo stesso custodiva nella sua dimora e a chiuderlo a chiave in uno sgabuzzino percuotendolo con una mazza di ferro e spaventandolo esplodendo sul pavimento dei colpi di arma da fuoco. Nel secondo caso, il Di Nardo, evocando la sua appartenenza al clan Mallardo, avrebbe rivolto delle minacce ad un commerciante dell’area di Casal di Principe intimandogli di saldare un debito di 27mila euro che lo stesso aveva contratto in relazione ad una asserita morosità nel pagamento del canone di locazione di un
capannone.

Nel corso delle indagini, i militari hanno trovato, all’interno di un circoletto di proprietà del Di Nardo, un fucile a canne mozze e con matricola abrasa la cui disponibilità, alla luce di ulteriori approfondimenti investigativi, è stata riconosciuta anche a carico di un ragazzo
di 16 anni. Il minore è stato collocato in comunità in esecuzione ad un provvedimento richiesto dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni che gli ha contestato i reati di
concorso in detenzione, ricettazione di armi e favoreggiamento.