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Napoli – Si infittisce sempre più la ricostruzione della scomparsa di Mario Paciolla, il dipendente dell’Onu napoletano trovato morto il 15 luglio scorso nel suo appartamento in Colombia.
Ora la Procura generale delle Nazioni Unite ha ordinato alla Colombia di aprire un’inchiesta sui membri della polizia criminale colombiana (Sijin). Gli stessi che all’indomani della morte di Paciolla, sono giunti sul luogo dove è stato ritrovato il corpo del volontario originario del Rione Alto.
Quest’ultimi, stando ai dubbi suscitati dalla Procura, hanno permesso ad una unità dell’Onu di prelevare tutti gli effetti personali di Paciolla, alterando quindi il luogo portante delle indagini per risalire alle cause del decesso.

In un articolo di El Espectador, redatto dalla giornalista e amica di Paciolla, Claudia Julieta Duque, si precisa che il riferimento è all’intervento del 16 luglio delle Unità di indagini speciali (Siu) del Dipartimento di Salvaguardia e sicurezza delle Nazioni Unite, collegato alla Missione di Verifica degli Accordi di pace fra le Farc e il governo colombiano, per cui operava il 33enne napoletano.