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“Questa seconda autopsia si è resa necessaria e riteniamo sia più importante della prima, per noi”. Così Giuseppe Noschese, padre di Michele Noschese, il dj deceduto nella sua abitazione di Ibiza, la notte tra il 18 e 19 luglio scorsi.
 
La procura di Roma, competente per quanto riguarda fatti penalmente rilevanti che coinvolgono italiani all’estero, dopo avere sequestrato la salma, ha aperto un fascicolo ipotizzando l’omicidio preterintenzionale.
 
Alle 15,30 è stato conferito l’incarico al medico delegato dagli inquirenti per l’esame, al quale è stato delegato ad assistere, come consulente di parte, il professor Raffaele Zinno. La famiglia Noschese è difesa dall’ avvocato Vanni Cerino.