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Vincenzo Russo, padre di Ugo, il quindicenne ucciso a Napoli da un carabiniere durante un tentativo di rapina sabato notte, ha lanciato un segnale forte partecipando al flash mob di solidarietà per i carabinieri. “Noi condanniamo sia l’attacco al pronto soccorso che gli spari alla caserma. Aver devastato i locali del Pellegrini è stato una reazione di rabbia, causata dal dolore, ma non è giustificata. Per questo motivo, abbiamo chiesto che tutti coloro che vorranno portare un fiore al funerale di Ugo di mettere quei soldi su un conto per risarcire l’ospedale”. Così commenta l’evento organizzato da Marco Limoncelli e dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli all’esterno della caserma Pastrengo.

“Vogliamo giustizia – prosegue Vincenzo Russo – mio figlio ha sbagliato e ha pagato. Il carabiniere ha fatto bene a sparare il primo colpo perché doveva difendersi. Ma se le indagini diranno che ha sparato ancora, alle spalle, mentre Ugo fuggiva, poteva farlo?”. Il padre del quindicenne poi lancia un messaggio: “Da oggi voglio dedicare la mia vita a salvare gli altri ragazzi a rischio, perché quello che è successo a mio figlio non deve più succedere”. Il flash mob ha visto la partecipazione di poche decine di persone davanti alla Caserma Pastrengo. E’ stato organizzato dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, che nei giorni precedenti si era scagliato contro la famiglia di Ugo, indicandola come principale responsabile della tragedia: “E’ un segnale importante che il padre sia qui, anche se e nostre posizioni sono diverse. E’ importante dire insieme che sparare a una caserma e devastare un pronto soccorso sono cose sbagliate”.