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Napoli – Il parchetto istituito a piazzale Tecchio grazie alla Delibera adotta una strada chiude i battenti per mancanza di fondi da destinare alla manutenzione e nella Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta volano gli stracci. A dare fuoco alle polveri i gestori della struttura, con a capo la consigliera municipale dei Verdi Laura Carcavallo, la quale accusa la Giunta di immobilismo e ostruzionismo. La replica del presidente dell’Esecutivo di via Acate non si fa però attendere. Secondo Diego Civitillo sarebbe infatti in atto un malcelato tentativo di privatizzazione di suolo pubblico.
 
La denuncia della consigliera Carcavallo è durissima. Il Peter Pan Park è stato inaugurato poco più di un anno fa. L’apertura della struttura era stata accolta con grande favore dai residenti del quartiere, che avevano così visto sottratta al degrado una strada, quella adiacente allo Stadio San Paolo, sottratta al degrado e allo spaccio di droga. Dopo alcuni mesi le cose hanno però iniziato a complicarsi, soprattutto a causa della mancanza di risorse economiche. Da qui la decisione di gettare la spugna: “Ora siete contenti – attacca l’esponente dei Verdi – vicepresidente Maria Rosaria Russo e presidente Diego Civitillo? Ecco l’ultimo atto del Peter Pan Park, cancello aperto tutto il giorno. Ecco perché questa città muore, il popolo non conta nulla. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in questo progetto e che credono invano che le cose possano cambiare. Da oggi però l’associazione non è più moralmente responsabile di quello che succederà con il cancello aperto”. Insomma, via libera alle incursioni vandaliche.
Il presidente della Municipalità Dieci, Diego Civitillo, incassa e rilancia: “È triste ascoltare queste falsità ma purtroppo la politica degli interessi è anche questa. Vogliamo aprire il Peter Pan Park con orari e sicurezza? Trasformiamolo in parco urbano. Sul nostro territorio abbiamo già un altro parco libero gratuito e protetto, il Parco Totò, che invito tutti a visitare. Noi siamo pronti e i Verdi?”.
 
A questo punto, e senza tanti giri di parole, il presidente Civitillo entra nel merito della questione: “A seguito delle dichiarazioni della consigliera Carcavallo del gruppo Verdi bisogna sottolineare che l’associazione L’Urlo, presieduta dal marito della stessa, è assegnataria dello spazio ai sensi della delibera “Adotta una strada” e il Peter Pan park non è un parco pubblico bensì un’area di piazzale Tecchio. Essendo un tratto di strada, fin dal primo momento la Municipalità e i servizi centrali che si occupano delle adozioni misero in dubbio la legittimità del cancello con orari di apertura e chiusura, non essendo compatibili con un’area pubblica ai sensi della delibera. Tale precedente, seppur piccolo, aprirebbe la strada ad abusi di ogni sorta. Un condominio sarebbe infatti leggittimato ad adottare una strada e quindi ad apporre cancelli con orari di apertura e chiusura, per non parlare di imprenditori che potrebbero diventare proprietari di pezzi di città con una semplice richiesta di adozione. Tra l’altro nell’area nel corso di questi mesi sono state portate avanti attività, documentate dal Servizio tecnico, che essendo condotte su area pubblica avrebbero necessitato di autorizzazioni. Infine poche settimane fa l’area è stata arbitrariamente chiusa dall’associazione che in difficoltà per la mole di lavoro e i costi di manutenzione ha chiesto addirittura un sostegno alla cittadinanza, cosa non prevista dai regolamenti. In molti, in questi mesi, mi hanno contattato denunciando favoritismi e conflitti di interesse, affidare un’area area all’interno della quale mi hanno descritto si svolgessero mercatini e feste private a una associazione legata a partiti politici non è qualcosa che noi condividiamo”.
Il presidente conclude lanciando quindi un segnale di apertura ai gestori dell’area: “Veniamo alle proposte. Fin dal primo giorno abbiamo proposto di trasformare l’area in parco pubblico, che avrebbe previsto orari di apertura e chiusura come il nostro Parco Totò, offerta declinata dall’associazione che evidentemente in base al regolamento Parchi e giardini non avrebbe potuto svolgere le attività cui aveva intenzione. Questa è la storia, corredata da atti protocollati”.