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Gestione dei parchi pubblici ai privati, non si fermano le polemiche. “Rivoluzione o fallimento?” si chiede l’associazione Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli, alludendo ad alcuni titoli della stampa locale. L’associazione “solleva seri dubbi in termini di trasparenza, legalità e rispetto della concorrenza” nell’ipotesi che l’annunciata decisione, da inserire nel futuro Regolamento del verde, non preveda “gare ad evidenza pubblica”.

L’interrogativo riguarda la compatibilità di figure già definite come “mecenati” con “principi garantiti dalla Costituzione e dal Codice dei contratti pubblici”. Nella vicenda, inoltre, tornano critiche già emerse in passato. “La cronica incapacità di gestire il verde cittadino – sostiene Cittadinanza Attiva -, dalla manutenzione degli alberi alla cura degli spazi urbani, conferma un’amministrazione che abdica al proprio ruolo istituzionale”.

In aggiunta a questo, l’associazione precisa di aver “già offerto collaborazione per verifiche sul campo, ma la proposta è rimasta senza risposta“. In definitiva, la nota sottolinea che “i cittadini non sono “mecenati”: hanno diritto a un’amministrazione che operi nell’interesse pubblico, con imparzialità e responsabilità”. E della questione, è chiaro, si parlerà ancora a lungo.