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Napoli – “Nessun patteggiamento, nessun rito alternativo, ma un procedimento ordinario” nel corso del quale “la difesa potrà avere la possibilità di dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati al mio assistito”. E’ la linea difensiva scelta dall’avvocato Antonio Masullo, legale del dottore Raffaele Tortoriello, dirigente medico dell’istituto Pascale accusato di concussione, al quale, nel novembre del 2020, venne notificato, dal Nas, un’ordinanza di sospensione dall’ufficio di medico ospedaliero, della durata di 12 mesi, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli.

Martedì scorso, il giudice Fabio Provvisier, nel corso dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio il dottore Raffaele Tortoriello, e un altro medico coinvolto nella stessa vicenda, il dottore Rocco Cerra. A Tortoriello gli inquirenti contestano di avere sottoposto a intervento chirurgico, privatamente, in una clinica napoletana, alcune pazienti affette da tumore al seno alle quali aveva preventivamente rappresentato l’impossibilità di eseguire in tempi brevi lo stesso intervento presso Istituto per la cura dei tumori di Napoli “Pascale”.

Il processo prenderà il via il prossimo 2 novembre davanti alla VII Sezione Penale – Collegio C del Tribunale di Napoli. Nessuna delle persone offese si è costituita parte civile, fatta eccezione per la “Fondazione Pascale”. Il 12 gennaio scorso, al dottore Tortoriello, ha subito un aggravamento della misura cautelare e, da allora, il medico si trova ai domiciliari: “Non è possibile che un medico, un ex primario facente funzioni, che ha azzerato le liste d’attesa del Pascale durante il suo servizio e si è prodigato attraverso la sua professione per anni, per salvare la vita a decine e decine di pazienti, sia agli arresti domiciliari da nove mesi, nemmeno fosse il peggiore dei mafiosi o dei camorristi”