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Napoli – Il segretario regionale campano del Pd, Leo Annunziata, ha convocato per domani, venerdì, alle 15, presso la sede del partito di via Santa Brigida, la prima riunione della nuova segreteria regionale, da lui nominata pochi giorni fa. Il problema è che la prima riunione rischia di essere anche l’ultima. Come scrivemmo al momento della nomina, la segreteria regionale campana del Pd è infatti una specie di elenco telefonico politico: ha la bellezza di 25 membri, (29 contando quelli di diritto) talmente tanti che qualcuno, scherzando ma non troppo, ha commentato: “Il Pd in Campania ha più dirigenti che elettori”.

Il buon Annunziata, per non scontentare nessuno, ha infatti trasformato quello che dovrebbe essere l’organismo decisionale del Pd campano, tra l’altro alla vigilia di una campagna elettorale per le regionali che si annuncia incandescente, in un mosaico in cui sono presenti i rappresentanti di capibastone, capetti, piccoli ras di partito, consiglieri regionali. Pur di dire “sì” a tutti, Annunziata però ha superato i limiti  imposti dallo statuto nazionale. Leggiamo cosa dice l’articolo 15 dello statuto, dal titolo “Principi inderogabili per gli statuti regionali”: “La composizione numerica delle direzioni e degli esecutivi”, recita il comma 3, “a tutti i livelli, non può essere superiore a quella dei corrispondenti organismi nazionali”. Bene: la segreteria nazionale, dice l’articolo 7 dello statuto, “è composta da non più di quindici membri”, e tanti sono in effetti i componenti nominati da Nicola Zingaretti. Dunque, domani basterà che un componente della segreteria, si alzi e legga lo statuto, o che un iscritto qualsiasi faccia ricorso, per far dichiarare illegittima la segreteria regionale e sciogliere tutto, con inevitabile figuraccia nazionale del Pd campano. E i fans di Matteo Renzi già sghignazzano.

di Carlo Tarallo