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Napoli – “Nonostante gli sforzi per procedere in tempi rapidi alla definizione del Piano Strategico Metropolitano, che rappresenta il principale atto di indirizzo che l’Ente ha a disposizione per delineare le direttrici di sviluppo dell’intero territorio provinciale, la Città Metropolitana continua ad accumulare un ritardo ormai sempre più imbarazzante. A questo punto sarebbe opportuno proseguire il processo di partecipazione dal basso autoconvocando i Forum di ascolto, ad esempio fruendo del contributo di una storica associazione no-profit come l’Istituto Nazionale di Urbanistica Campania che, avendo nel proprio statuto la promozione degli studi urbanistici e la diffusione dei principi della pianificazione, potrebbe essere il tramite giusto per garantire la più ampia partecipazione possibile”. Così David Lebro, Capogruppo de “La Città” al Consiglio comunale e Delegato alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica della Città Metropolitana di Napoli nel corso del Convegno organizzato all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa sul Piano Strategico Metropolitano.

La mia proposta di delibera per l’avvio del procedimento partecipativo di formazione del PSM -spiega Lebro- risale ormai allo scorso giugno e malgrado i ripetuti appelli, l’Amministrazione metropolitana, a causa di evidenti problemi politici, continua a celarsi dietro un silenzio assordante. Eppure parliamo di uno strumento fondamentale per l’Ente, che consentirebbe finalmente di definire le zone omogenee, gestire in maniera integrata servizi pubblici essenziali come acqua, rifiuti ed energia, migliorare la mobilità interna all’area metropolitana, promuovere la crescita degli investimenti e la presenza di imprese qualificate, coordinare e favorire attività ed eventi culturali a livello metropolitano, insomma, obiettivi nevralgici e strategici per la vivibilità dei cittadini che non possono continuare ad essere ignorati”.

“Il procedimento di formazione ed adozione del PSM- precisa Lebro – prevede nei fatti un processo condiviso e partecipato con tutti i soggetti pubblici e privati che vivono ed operano nel territorio metropolitano: gli enti, le Autonomie funzionali, le università, le associazioni di categoria, i comitati, i centri di ricerca, il sistema delle imprese, il terzo settore, i sindacati, il volontariato e le parti sociali tutte. Ecco perché attivare i Forum di ascolto significa iniziare almeno una interlocuzione ed un confronto costruttivo con tutti gli attori coinvolti, sperando che questo possa servire da sprono e da input per accelerare le fasi successive. L’auspicio -conclude Lebro- è che l’INU Campania, o altre realtà con analoghe e specifiche finalità in ambito regionale, possano raccogliere quest’appello in modo da iniziare almeno a costruire quest’ulteriore importante percorso”.