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Napoli – Presieduta da Alessandro Fucito, l’Aula ha iniziato la discussione della delibera di proposta al Consiglio, relativa all’approvazione degli Indirizzi per la redazione del Piano Urbanistico Comunale. Una questione pregiudiziale sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione, che chiedeva di sospendere la discussione, è stata respinta con appello nominale (23 no, 9 si, 1 astenuto) , e le opposizioni hanno lasciato i lavori.

Prima di entrare nell’argomento all’ordine dei lavori, gli indirizzi per la redazione del Piano Urbanistico Comunale, il consigliere Lebro (La Città) ha illustrato una questione pregiudiziale sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione con la richiesta di sospendere la discussione sulla proposta di Giunta. Lebro ha ribadito che il confronto con la città andasse avviato non dopo l’approvazione del documento di indirizzo, bensì prima; poteva infatti essere un iter civile quello di approvare il documento in Giunta, per interrompere i termini ed evitare il commissariamento, e poi aprire il confronto con la città, senza i colpi di spugna e le forzature che invece si intravedono in questo caso. Il documento firmato dalle opposizioni  chiede che la delibera sia rinviata al Segretario comunale, in qualità di Responsabile Anticorruzione, per approfondire il motivo per il quale gli uffici competenti non abbiano predisposto nei tempi fissati dalla legge gli atti necessari all’adozione, da parte della Giunta Comunale, del PUC, del Preliminare o del Rapporto Preliminare, esponendo di fatto l’Ente al commissariamento; il documento chiede anche il rinvio dell’atto agli uffici competenti per l’approfondimento istruttorio che consenta al Consiglio comunale la compiuta valutazione del provvedimento.

E’ intervenuto il consigliere Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) per illustrare le ragioni per le quali questa delibera non funziona e per sostenere la questione pregiudiziale, evidenziando le incongruenze interne all’atto relative ai tempi e alle scadenze, che la legge non determina per un atto di indirizzo. Non si può chiedere ai consiglieri di avallare cose che non si possono verificare e per le quali non si sono consultati i documenti, e non si capisce questa modalità, non essendoci alcuna scadenza perentoria. Il consigliere Vincenzo Moretto (Prima Napoli) ha evidenziato gli aspetti politici di questa vicenda, ricordando anche che, sull’urbanistica, le modalità di lavoro seguite in precedenti consiliature sono state molto più partecipative. Non c’erano motivi per un Consiglio comunale convocato con urgenza, è stato ancora una volta esautorato il ruolo del Consiglio comunale, e ha annunciato l’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni se la pregiudiziale non dovesse essere accolta. Si è detto dispiaciuto del clima che si sta creando in Consiglio comunale negli ultimi tempi il consigliere Rosario Andreozzi (Dema); ha ricordato il lavoro svolto dagli uffici e in commissione Politiche Urbane sulle procedure e sui contenuti del documento di indirizzo, preparando anche una mozione di accompagnamento. Il documento di indirizzo apre invece una fase che vedrà un’ampia discussione sul futuro della città, ed è un peccato che le opposizioni si siano sottratte a questo confronto. Il consigliere Andrea Santoro (Misto-Fratelli d’Italia) ha richiamato il parere del Segretario generale con l’indicazione che si tratta di un documento non contemplato dalla norma; di fatto è un tentativo per evitare la procedura di commissariamento, e ha definito inutile approvare un documento che forse sarà, in un secondo momento, una prefazione al PUC, piuttosto ideologica in alcune parti; per questi motivi l’atto non può essere sottoposto al Consiglio; nell’esprimere la speranza che l’amministrazione ritiri l’atto e si possa aprire il confronto, ha preannunciato che comunque, se respinta la pregiudiziale, non avrebbe partecipato al dibattito.

E’ quindi intervenuto l’assessore alle Politiche urbane Piscopo, che ha innanzitutto precisato che il documento di Indirizzo non è equipollente al Preliminare ed ha la funzione di avviare il complesso iter per la redazione del PUC; così come il Consiglio è stato coinvolto sugli indirizzi sulla variante di Bagnoli, e così come nel 1993 il Consiglio ha partecipato all’incipit dell’iter per il Piano Regolatore, oggi la Giunta ha portato la delibera degli indirizzi all’attenzione del Consiglio, e sarebbe stato sbagliato politicamente non farlo. L’assessore ha poi affrontato i singoli punti sollevati nella pregiudiziale contestando in particolare la non aderenza dell’atto ai regolamenti e alle leggi in materia, i termini di scadenza per l’approvazione del PUC, la mancata presenza nel Documento Unico di Programmazione approvato in Consiglio dell’atto di indirizzo, il richiamo al piano triennale anticorruzione per dare attuazione al quale la Giunta ha presentato il documento.

Intervenuta sull’ordine dei lavori, la presidente della commissione de Majo ha detto che l’Aula merita che si discuta del documento, essendo il vero luogo deputato, concludendo con la richiesta alle opposizioni di non lasciare l’Aula al termine della votazione sulla pregiudiziale. Il consigliere Venanzoni (PD), pur apprezzando l’invito della presidente de Majo, ha ribadito la proposta di rinviare la discussione in commissione rigettando l’accelerazione ingiustificata impressa dalla Giunta. Per dichiarazione di voto, contrario alla pregiudiziale, il consigliere Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) ha tuttavia sollecitato la necessità di riprendere il confronto e di avviare da oggi il processo di costruzione del Piano Urbanistico Comunale secondo il percorso di partecipazione democratica, concludendo con la richiesta alle opposizioni di ritirare la pregiudiziale.

Presieduta dal vice presidente Frezza, l’Aula ha quindi votato la pregiudiziale con appello nominale e il documento è stato respinto con 23 no, 9 sì, un astenuto. Il Consiglio è quindi passato all’esame dell’atto mentre le opposizioni hanno lasciato l’Aula.