- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Non esitano a puntare le armi da fuoco contro i bambini, i criminali, a Napoli: l’ultimo episodio è di ieri sera, in via Marina, dove questa volta a vedersi minacciato di morte è stato il figlio 11enne di Gianfranco Wurzburger, presidente di Assogioca, un’associazione di volontariato. Wurzburger, ex consigliere comunale di Napoli, è stato costretto a consegnare lo scooter sul quale viaggiava con il figlio.
Stava tornando a casa dopo la “Partita del Cuore” tenuta ieri sera allo stadio Diego Armando Maradona, quando è stato bloccato da cinque persone in sella a tre scooter. “Al rientro dalla partita, – ha spiegato a chi l’ha contattato – cinque balordi armati hanno accerchiato me e mio figlio di 11 anni per portarsi via lo scooter! Puntare una pistola a un ragazzino non è solo da vigliacchi, ma molto di più”.
Stamattina i carabinieri hanno trovato il motociclo, a Volla, in provincia di Napoli.
Quelle cinque persone potrebbero essere le stesse che con analoghe modalità hanno messo a segno un’altra rapina, di un T-Max, poco prima in piazza Municipio, ma l’episodio fa tornare alla memoria la raccapricciante rapina di Casavatore, nel Napoletano, avvenuta il 9 ottobre 2021: uomini armati di kalashnikov fecero irruzione in un ristorante-pizzeria puntando le armi contro i clienti, tra cui proprio diversi bambini. E giusto ieri è stato arrestato e messo in carcere un 23enne ritenuto dai carabinieri di Casoria e di Casavatore uno dei componenti del commando che quella sera seminò il terrore tra i clienti della pizzeria.
Tra gli episodi recenti che hanno fatto riesplodere la polemica sulla sicurezza e la microcriminalità a Napoli c’è stata anche la violenta rissa a colpi di casco avvenuta lo scorso 14 maggio sulla spiaggia delle Monache, a Posillipo. Di quella lite, filmata da alcuni dei presenti e subito diventata virale sul web, gli agenti della Questura di Napoli hanno ora individuato i responsabili. Si tratta di un 43enne e di 38enne, entrambi raggiunti da un divieto di accesso alle aree urbane. La Polizia gli contesta il reato di lesioni personali aggravate.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la lite sull’arenile è stata innescata dal 38enne infastidito da alcuni ragazzi che stavano giocando: uno dei giovani, un minorenne, ha risposto in maniera sgarbata al richiamo del 38enne il quale ha reagito spingendolo e facendolo rovinare su uno scoglio. Il ragazzino, dolorante per le lesioni al volto, ha chiesto l’intervento del padre, il 43enne, che appena giunto in spiaggia si è scatenato contro il 38enne. Dopo averlo colpito con il casco l’ha trascinato in acqua e solo l’intervento di altri bagnanti ha evitato il peggio.