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Napoli – Due gli argomenti trattati oggi dalla commissione Bilancio, con la partecipazione del commissario straordinario dell’azienda speciale Acqua Bene Comune, Sergio D’Angelo, e dell’assessore al Bilancio e alle partecipate, Enrico Panini.

Nel corso della prima parte, è stata approfondita la delibera 133 che affida ad ABC la gestione dell’impianto TAF1 di Bagnoli. L’atto, che rientra nell’ambito dell’accordo di programma sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente, prevede l’utilizzo delle risorse ministeriali e la gestione fino alla fine di quest’anno, in attesa della sottoscrizione del nuovo accordo tra Comune, Invitalia e ABC. I quattro lavoratori attualmente impiegati nell’impianto resteranno alle dipendenze dell’agenzia interinale, con ABC che subentrerà nel contratto di servizio. Per gli altri due lavoratori dell’ex Bagnolifutura, invece, si sta definendo il passaggio ad altra partecipata del Comune.

Con la firma dell’accordo, ha spiegato il direttore della società, Alfredo Pennarola, si gestirà un secondo impianto, che si aggiunge a quello (TAF2) gestito dal 2010 con costi a carico della società. Un punto, questo, al quale fa riferimento la delibera 133, che dà mandato agli uffici di adottare i provvedimenti necessari. Un passaggio, quest’ultimo, ch, secondo il consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) costituisce una delle carenze dell’atto, analogamente a quanto avviene con riferimento ai lavoratori impegnati nell’impianto, solo genericamente indicati.

Sull’atto deliberativo si sono riservati di intervenire in una prossima riunione, che vedrà la partecipazione dei dirigenti e dell’assessore Del Giudice, firmatari dell’atto, i consiglieri Venanzoni (Partito Democratico) e Lebro (La Città).

Nella seconda parte della riunione è stato affrontato, su proposta dei consiglieri Lebro e Venanzoni, il tema dell’aumento delle bollette per la fornitura dell’acqua. Una problematica, hanno detto i due consiglieri, molto sentita dagli abitanti, in particolare dalle fasce deboli della cittadinanza.

L’aumento delle tariffe idriche, ha chiarito il commissario di ABC, viene proposto dall’Ente Idrico Campano e riguarda tutta la Regione. L’adeguamento riguarda le annualità dal 2016 al 2019, mentre per quelle precedenti, a partire dal 2012, è in corso un contenzioso che vede attualmente la Regione parte soccombente. La proposta dell’azienda è stata quella di applicare un aggiornamento tariffario minimo e, grazie a un’interlocuzione che pare abbia avuto esito positivo, si prevede di poter lasciare invariata la tariffa per il 2016 e il 2017, mentre per il 2018 e il 2019 l’aumento sarà molto contenuto. A conti fatti, per una famiglia media di quattro persone, si pagheranno tra gli 8 e i 10 euro in più all’anno, con

aggiornamenti in vigore a partire dal 2020. A questa cifra, hanno ricordato i consiglieri proponenti, va, però, aggiunta la voce relativa alla componente fognaria. Una voce che, secondo l’azienda, ha un valore di 35 euro annui, e fa riferimento agli aggiornamenti relativi agli anni 2018 e 2019, con investimenti pari a 10 milioni di euro. Considerate tutte le voci, ha concluso D’Angelo, la nostra resta comunque la tariffa idrica tra le più basse d’Italia.

Si tratta comunque di aumenti, per il consigliere Esposito (Partito Democratico), che rappresentano un fatto serio per le persone in difficoltà. Meglio sarebbe stato, ha detto, investire di più nelle attività di contrasto all’evasione tariffaria.

Il consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha ricordato di essersi già pronunciato in modo critico sull’argomento in occasione del provvedimento con cui la Giunta ha provveduto alla revisione delle tariffe.