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Sei Progetti-Guida nella bozza del nuovo piano regolatore di Napoli. Nelle intenzioni, si vorrebbe approvare il Prg per la fine del 2024. Con un’avvertenza: nel documento strategico, “ciascun Progetto-Guida espliciterà una selezione di progetti prioritari di livello locale, urbano e territoriale (…) esemplificati in questa sede ma non esaustivi e definitivi”. Vediamo come il Comune intende cambiare il volto della città.

VERSO ORIENTE

“La città no-carbon del 2050 comincia da Est”. Tra i Progetti-guida, “Verso Oriente è quello che meglio chiarisce la visione della città futura”. Esso prevede:

• La trasformazione delle aree adiacenti alla stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi e al fascio dei binari, a sud (Porta Est) e a nord (Completamento del Centro Direzionale) in coerenza con i contenuti degli OS1 e OS3 e irrobustendo le connessioni con il vasto Ambito 13 dell’Ex Raffineria.

• La rigenerazione multifunzionale del Centro Direzionale entro un più ampio disegno urbano comprensivo del suo Completamento, capace di introdurre nuove centralità pubbliche, un rilevante investimento sulle infrastrutture verdi ad elevata permeabilità dei suoli e la riorganizzazione funzionale degli spazi ipogei nella parte originaria del CD, sfruttando le opportunità offerte dalla nuova stazione della metropolitana.

• Il rilancio della stazione di Traccia come occasione per ripensare il salto di quota, le destinazioni d’uso e le connessioni ciclopedonali lungo il tracciato di via Ferrante Imparato, per garantire la necessaria permeabilità tra le parti di città.

• La conferma della creazione del grande parco urbano del fiume Sebeto, scomparso e
intubato, di cui prevedere una riemersione del sistema delle acque in forme paesaggistiche e idrauliche contemporanee con la predisposizione di sistemi diffusi di riciclo e di governo delle acque di falda.

• Il potenziamento della mobilità sostenibile (BRT, rete ciclopedonale).

• Il traghettamento e la trasformazione del tessuto industriale esistente verso progetti aziendali riconducibili all’economia circolare e green, capaci di convivere con usi residenziali.

• Un forte investimento pubblico-privato nelle reti energetiche, nello sviluppo di impianti da FER senza consumo di suolo e lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

• La promozione di una grande comunità energetica orientale, capace di alimentare sia programmi di solidarietà energetica alla piccola scala che iniziative sulle rinnovabili legate al funzionamento delle grandi infrastrutture metropolitane.

• La qualificazione della via Argine come infrastruttura verde e blu di connessione eco sostenibile con Ponticelli, il Parco Nazionale del Vesuvio e la fascia costiera vesuviana.

• La realizzazione di una nuova residenzialità, articolata per fasce sociali con diverso grado di accesso al mercato e funzionale alla formazione di nuovi mercati locali di lavoro qualificato.

FRA TERRA E MARE

“Lo spessore dinamico della costa tra i paesaggi di terra e il mare come spazio pubblico, per trasformare Napoli da città ‘sul’ mare a città ‘di’ mare”. Tra gli esempi:

• Il ripascimento della spiaggia di Bagnoli e il retrostante parco, in esito al recente concorso di progettazione internazionale.

• La valorizzazione degli accessi pubblici al mare lungo la costa di Posillipo, assieme a quello del sito archeologico della Gaiola e del suo parco.

• Il ridisegno della via Caracciolo per valorizzare la trasversalità di accesso al mare lungo tutto il fronte lineare.

• La sistemazione e l’uso pubblico del Molo S. Vincenzo e della Darsena e la loro riconnessione trasversale con il Palazzo Reale e gli spazi ipogei della Galleria Borbonica e della grande sala di epoca murattiana, sottostante la chiesa di S. Francesco di Paola.

• Il completamento della connessione ipogea di piazza Municipio tra la stazione della Metropolitana e il piazzale della Stazione Marittima, da raccordare alle sistemazioni di margine del recinto portuale, all’interno delle “aree di interazione porto-città”, in esito al concorso internazionale di progettazione espletato 15 anni fa.

• La realizzazione di adeguate connessioni tra le aree disponibili ad uso pubblico nel porto e il centro storico (piazza Mercato, via Duomo, corso Garibaldi) fino alla direttrice di via Brin-ex Mercato Ittico-il Parco della Marinella-Casa del Portuale.

• La riqualificazione del complesso industriale dismesso della ex Corradini e il ripascimento dell’arenile antistante.

LA CORONA VERDE DELLA RIGENERAZIONE PERIURBANA

“La sequenza naturalistica e attrezzata di colline e conche come generatrice di riqualificazione periurbana”. Tra gli interventi:

• Interventi nel Parco urbano della Collina dei Camaldoli (Zona ZSC della Rete Natura 2000) quali la messa in sicurezza delle pendici franose, il riordino e la qualificazione paesaggistica della rete delle acque superficiali e dell’intero sistema di drenaggio, il potenziamento forestale paesaggisticamente orientato, il recupero dei tracciati ciclopedonali e delle attrezzature all’aperto abbandonate.

• Interventi di mitigazione dei fenomeni di water runoff lungo i tracciati urbani di maggiore acclività posti a valle dei rilievi collinari.

• Bacini diffusi di esondazione controllata di qualità paesaggistica a valle degli alvei lungo le pendici dei Camaldoli, a salvaguardia dei quartieri di Pianura e Soccavo in occasione di eventi alluvionali, da intendersi come parte integrante di una rete di infrastrutture verdi e blu della fascia periurbana.

• Il progetto Porta-Ponte nel Parco delle Colline, in corrispondenza di Porta Bellaria a Capodimonte e in prossimità del Vallone S. Rocco, anche come porta d’accesso da nord al sito borbonico.

• La riqualificazione ecologico-ambientale e paesaggistica, il ridisegno delle reti di smaltimento delle acque e la bonifica dei suoli del Vallone S. Rocco e del suo sistema di cave, come grande parco urbano dal Policlinico ai Ponti Rossi.

• Il parcheggio di scambio a Capodimonte, in corrispondenza dell’omonima uscita della Tangenziale, di connessione con la nuova uscita Fontanelle della stazione Materdei della Linea 1 della Metropolitana e con la stazione Capodimonte lungo la futura Linea 9.

RIGENERAZIONE URBANA LUNGO LE NUOVE METROPOLITANE

“La struttura urbana delle stazioni metropolitane come condensatore di nuovi spazi pubblici e centralità”. Con questo Progetto-Guida si intende “rilanciare il ruolo delle reti metropolitane come driver di processi di rigenerazione di luoghi eminenti”. Prende le mosse “dalla sequenza dei nodi-stazione, esistenti e di progetto, che punteggiano il territorio urbano”. Nei prossimi anni, infatti, è previsto “il completamento della Linea 1 e la realizzazione delle Linee 9 e 10″.

LA DIRETTRICE DEL BENESSERE E DEL TEMPO LIBERO

“Il tracciato denso di servizi, attrezzature e spazi aperti che connette Fuorigrotta e Bagnoli come spazio urbano primario dello sport, della salute psico-fisica, dell’intrattenimento e del divertimento”. Esempi di progetti:

• Il recupero paesaggistico-ambientale e la salvaguardia dagli incendi della Riserva Nazionale degli Astroni.

• Il rilancio dell’Ippodromo di Agnano anche come grande spazio aperto destinato ad eventi musicali, artistici culturali e sportivi.

• Il rilancio delle Terme di Agnano, delle attrezzature turistico-alberghiere, degli spazi aperti e delle aree di interesse archeologico.

• Il potenziamento delle dotazioni di attrezzature sportive e aree verdi nel Complesso universitario di Monte S. Angelo, inteso anche come occasione di riconnessione tra la stazione della Circumflegrea e il contesto edificato.

• La qualificazione dello Stadio Diego Armando Maradona come grande polo sportivo multifunzionale dedicato prioritariamente alle attività calcistiche e per grandi eventi, ma anche a ulteriori specialità sportive diversificate e attività complementari negli spazi coperti accessibili all’uso pubblico.

• Il consolidamento del ruolo di centralità complessa del Polo fieristico, culturale, formativo e del divertimento di Piazzale Tecchio/viale Kennedy, anche attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex Cinodromo per attività complementari a quelle del Parco divertimenti di Edenlandia.

• La realizzazione del grande parco urbano di Bagnoli e delle attività complementari previste dal Concorso Internazionale di progettazione, in stretto rapporto con la riqualificazione dell’arenile e il recupero della ‘Porta del Parco’ e della ‘Città dello sport’ allo stato abbandonati.

IL QUARTIERE DELLA CULTURA

“Via Foria come catalizzatore urbano di relazioni culturali, sociali e abitative fuori e dentro le Mura”. Gli interventi immaginati per il Centro Storico:

• La riqualificazione paesaggistica, ecologico-ambientale e funzionale di via Foria come strada urbana strutturante, con particolare attenzione al ripristino e alla qualificazione degli apparati vegetali, all’ampliamento degli spazi per la mobilità sostenibile e la pedonalità, alla qualificazione delle due piazze Museo e Carlo III come porte d’accesso al centro storico e nodi intermodali di primaria importanza.

• Il recupero e la valorizzazione delle reti di spazi pubblici nei quartieri adiacenti via Foria.

• La realizzazione di una linea TPL in sede dedicata, tra piazza Garibaldi e Capodimonte (“3 Musei”), che supplisca anche alla non realizzabilità della connessione ipogea tra la Linea 1 e la futura Linea 10 della Metropolitana.

• Il progetto di promozione culturale per la Galleria Principe, coordinato da Comune e MAN, finalizzato al recupero e ad una riconversione multifunzionale e multi-attoriale.

• Il ridisegno dei giardini di Piazza Cavour come luogo accogliente dello ‘stare’, strettamente connesso al MANN attraverso la pedonalizzazione progressiva della piazza del Museo e di alcuni tracciati stradali minori.

• Il ripensamento degli spazi ipogei sottostanti Piazza Cavour (accessi alle Linee 1 e 2 della Metropolitana e Museo del sottosuolo) come spazi pubblici ‘abitabili’ e fruibili di cui valorizzare le connessioni reciproche e col MANN e le relazioni con il ridisegno di Piazza Cavour e con la piazza antistante il Museo da pedonalizzare.

• Il progetto di restauro e rifunzionalizzazione del Real Albergo dei Poveri come grande polo culturale multifunzionale e ‘fabbrica’ di creatività culturale, previsto dal Protocollo d’intesa Comune-MIC, con la creazione di una sede distaccata del MANN per l’esposizione dei beni presenti nei suoi depositi, lo spostamento della Biblioteca Nazionale e l’insediamento di una Scuola di specializzazione di livello universitario, a cui si aggiungono il potenziamento degli spazi per eventi e mostre e l’insediamento di associazioni e imprese giovani nei settori creativi della produzione culturale.

• La rigenerazione del contesto urbano del Real Albergo dei Poveri in stretto raccordo con quanto già precisato nel PG4 e con l’incentivazione di mixité funzionali e sociali capaci di valorizzare il ruolo di grande centralità urbana de caposaldo architettonico.

• L’offerta abitativa di ERS ed ERP e di servizi e attrezzature per le fasce sociali fragili, attraverso una politica di nuovo welfare urbano e il recupero prioritario degli edifici abbandonati da destinare a questi usi.

• Il consolidamento e lo sviluppo delle reti di attori sociali, culturali ed economici impegnati nel processo di patrimonializzazione diffuso di attività, mestieri e saperi presenti nei quartieri Sanità, S. Carlo all’Arena, S. Lorenzo, Vicaria e Avvocata.