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Napoli – Non ci sarà la falce e il martello sulla scheda elettorale per le prossime regionali in Campania. Rifondazione comunista e Comunisti italiani, sono pronti a correre senza il simbolo, così come il Partito del Sud e Per la Sinistra, per un’altra Europa, tenendo dentro anche il Cobas per una lista unica insieme a deMa, associazioni, comitati, movimenti ambientalisti e il mondo dei centri sociali.

Abbiamo dato la nostra disponibilità a non farne una questione di simbolo, di bandiera o di primogenitura – ha detto al telefono il segretario regionale di Rifondazione comunista, Rino Malinconico che ieri ha incontrato il segretario nazionale di deMa, Carmine Piscopo –. Lavoriamo ad una lista a sinistra unica ed inclusiva che tenga dentro soggettività di sinistra e di civismo democratico”.

Una lista di cultura antiliberista e antifascista in contrapposizione con le destre, ma anche contro “lo schieramento messo in campo da Vincenzo De Luca che volendo essere buoni potremmo definire centrista spostato a destra, per non parlare di tutti i personaggi che sono in quella coalizione”.

La speranza è che si possa unire anche Sinistra italiana, che però nei giorni scorsi con il coordinatore regionale Tonino Scala ha lanciato l’appello su Anteprima 24 per un unico fronte anti De Luca insieme con il Movimento Cinque Stelle.

E’ una possibilità a cui guardiamo con interesse – commenta Malinconico –, di certo non è che vogliamo stare in splendida solitudine, nel caso ci sia una dinamica di coalizione ben venga. Se è centrata sul recupero delle sofferenze, sugli scippi ai danni del Sud in particolare con l’ultimo decreto e quindi ad un rilancio della questione meridionale, noi siamo aperti alla discussione. Temo però che sia una strada più complicata, almeno stando ai Cinque Stelle”.

Il 20 giugno, come annunciato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris scioglierà la riserva sulla sua candidatura alle regionali. Ma nel caso dovesse decidere di non scendere in campo, chi sarà il presidente della lista a sinistra? “Abbiamo proposto e vagliato dei nomi – dice Malinconico mantenendo il massimo riserbo – che provengono dalla società civile, figure che riescono a parlare a quell’elettorato di sinistra che non se la sente di votare De Luca e la sua coalizione”.