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Napoli – Dagli imprenditori che gestiscono le strutture ricettive ai lavoratori stagionali, dagli chef stellati agli operatori del trasporto turistico: sono scesi in piazza questa mattina a Pompei, in provincia di Napoli, per rappresentare il disagio di un comparto che in Campania prima della pandemia era uno degli elementi trainanti dell’economia regionale. 

Oggi cinque ”piazze forti” della proposta turistica campana (Pompei, Amalfi, Capri, Ischia e Sorrento) hanno voluto fare sentire la loro voce. L’hanno fatto con un presidio tenutosi sotto la sede del Comune di Pompei, a ridosso del santuario della città mariana, per spiegare che la ”filiera turistica scende in pizza per il sostegno alle famiglie, la dignità dei lavoratori di tutto il comparto e del trasporto turistico” con l’obiettivo di arrivare ad una ”ripartenza in sicurezza”. 

“Salviamo la stagione, che nessuno resti indietro” il messaggio contenuto in un volantino che ha portato a Pompei quasi 150 operatori del settore turistico delle cinque città della Campania: ripartenza sicura, certezza sui ristori e campagna vaccinale gli argomenti principali. Tanti gli striscioni preparati per l’occasione dai manifestanti: ”Inglesi, americani e tedeschi aspettano segnali credibili – è scritto in uno di questi – per venire da noi. Diteci pubblicamente cosa state facendo! Senza vaccini non si lavora: dateci i vaccini (organizzeremo noi il resto)”. E ancora: ”Chiusure alle ore 23 e poi alle 24? Si può fare, applicando controlli rigidi e sanzioni severe” e ”Che a morire sia il Covid, non il lavoro”.