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Napoli – “Se la zona rossa in Campania fosse stata fatta settimane fa avremmo avuto parecchi, ma parecchi morti in meno e contagiati in meno”. Non usa mezze parole il professor Elio Manzillo, direttore del dipartimento Malattie Infettive ed Urgenze Infettivologiche dell’ospedale Cotugno di Napoli. Intervenuto questa mattina alla trasmissione Agorà, il primario ha indirettamente criticato le istituzioni per non aver implementato prima la zona rossa in Campania.

Il professor Manzillo è intervenuto anche per descrivere la situazione degli ospedali di Napoli, in particolare il Cotugno: “C’è anche gente che aspetta una notte in auto per essere ricoverata. E ora che comincia a fare freddo abbiamo dovuto fornire anche le coperte. Ma il problema principale è che l’affollamento e il ritardo nelle cure è dovuto alla mancanza di personale e al mancato funzionamento della medicina di base e territoriale che costringe i contagiati a correre in ospedale non appena si presentano i sintomi”.

La situazione più preoccupante riguarda il numero delle terapie intensive disponibili al Cotugno, soltanto tre, mentre non ci sono più posti liberi in subintensiva. Inoltre, al pronto soccorso ci sono circa venti pazienti in attesa di essere curati, oltre quelli soccorsi direttamente nelle proprie auto nel parcheggio della struttura ospedaliera. “E noi stiamo pensando a che Natale sarà? – ha aggiunto il professor Manzillo – Cosa succederà dal 3 dicembre in poi quando finirà la zona rossa?”.