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NAPOLI – Le richieste di condanna erano alte perché il reato, associazione a delinquere di stampo camorristico, era tale da poter invocare fino a venti anni di reclusione con un rito abbreviato. Ma alla fine in molti sono stati scagionati. Tra loro personaggi, sulla carta, ritenuti di spessore criminale. Come Gaetano Orlando (difeso dall’avvocato Luigi Senese) che è stato clamorosamente assolto. O come il nipote di Lorenzo Nuvoletta, suo omonimo, anch’egli assolto. Si chiude così il processo in primo grado per il gruppo Orlando che aveva preso in mano le redini del potente clan Polverino-Nuvoletta, che nella parte nord di Napoli ha dettato legge per oltre un ventennio. Undici le assoluzioni e quindici le condanne tra le quali quelle di Raffaele e Angelo Orlando che hanno rimediato rispettivamente 12 e 18 anni di reclusione. La loro maggiore fonte di guadagno, così come è emerso nel corso della lunga requisitoria del pm della Dda, è quella delle estorsioni a tappeto e dello spaccio di sostanze stupefacenti dai Camaldoli fino a Marano. Il clan “Carrisi” è salito prepotentemente alla ribalta il 18 aprile scorso, giorno in cui le forze dell’ordine diedero esecuzione alla maxi-ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda.