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In risposta all’arrivo di soldati dell’esercito israeliano presso l’aeroporto di Capodichino, attivisti e cittadini si sono mobilitati stamani per denunciare quella che definiscono una “complicità istituzionale con crimini di guerra”. 

“Negli ultimi due anni centinaia di soldati dell’IDF (esercito israeliano) sono atterrati nei nostri aeroporti e arrivati in Italia per fare le loro “vacanze”.
Si tratta di singoli o veri e propri gruppi organizzati – si legge in una nota – impegnati in prima persona nel genocidio a Gaza che vengono scortati e protetti dalle forze di polizia italiana.
Riteniamo tutto questo inaccettabile. Le istituzioni italiane non muovono un dito per garantire un corridoio umanitario ai palestinesi che resistono sotto i bombardamenti incessanti di Israele, non muovono un dito per tutelare la missione della global sumud flotilla, ma si spendono per fare accordi e proteggere i diretti responsabili della morte di decine di migliaia di palestinesi.

Per questo motivo stamattina siamo all’aeroporto di Capodichino, mentre sbarca l’ennesimo volo battente bandiera israeliana. Non vogliamo che Napoli e la nostra regione siano la passerella o il giocattolo per criminali di guerra, riservisti, soldati che, quando non sono direttamente impiegati a Gaza in questi mesi lo sono certamente in Cisgiordania, nei territori palestinesi occupati, in cui da 80 anni la popolazione civile viene vessata da coloni armati e militari dell’IDF in combutta.
Il genocidio, la pulizia etnica, lo sfollamento di milioni di palestinesi che Israele sta compiendo nel suo progetto sionista, suprematista e coloniale, è ormai sotto gli occhi di tutti.

Milioni di persone in tutto il mondo, e anche qui in Italia come dimostra la giornata del 22 settembre, scendono quotidianamente in strada per sostenere il popolo palestinese e la sua resistenza, bloccando le arterie principali delle città, le scuole e le università, gli snodi strategici della logistica delle armi, a partire dai porti. Ovunque si diffondono e crescono movimenti che chiedono il boicottaggio, disinvestimento e le sanzioni contro Israele, che si oppongono alla collaborazione e alla complicità dei governi e delle industrie belliche occidentali che – ricordiamolo sempre! – rendono concretamente possibile il genocidio e l’occupazione sionista.

Vogliamo la fine di qualsiasi accordo e collaborazione – politica, economica, militare, accademica – tra istituzioni e aziende italiane e Israele!
Vogliamo che le nostre città non debbano mai più ospitare – pagandogli la scorta con soldi pubblici – criminali di guerra responsabili di uno sterminio!
Vogliamo la fine del genocidio, la fine dell’occupazione e la liberazione della Palestina – dal fiume al mare!

Nei prossimi giorni seguiremo tutti insieme il percorso delle navi della global sumud flotilla, minacciate di essere bloccate violentemente dalla marina militare israeliana entro le prossime 48 ore in acque internazionali. Siamo pronti a mobilitarci per bloccare tutto, di nuovo, a sostegno dell’equipaggio e a sostegno della popolazione palestinese, per denunciare il criminale assedio e blocco navale che Israele esercita, in maniera completamente illegittima e violando qualsiasi norma internazionale, da quasi vent’anni. Invitiamo tutte e tutti a unirsi a noi, a non restare indifferenti, a organizzare la partecipazione al corteo corteo nazionale del prossimo 4 ottobre a Roma.
Qualcosa di nuovo, si è messo in moto anche in Italia: non fermiamoci ora!”.