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Ultima notte in rosa per Procida. Si è concluso l’anno di Capitale Italiana della Cultura: la cerimonia ufficiale è partita ieri pomeriggio, poco dopo le 17, a Marina Grande ed ha visto la partecipazione di centinaia di spettatori, diversi arrivati anche dalla terraferma. Oltre duecento di loro hanno alimentato luci ed audio del palco dell’evento pedalando su speciali bici collegate con una dinamo all’impianto elettrico sottolineando il ruolo attivo della partecipazione popolare all’anno da Capitale della più piccola delle isole del golfo di Napoli.

Sul palco “a pedali” insieme alla band Têtes de Bois, che ha ideato il format, si sono avvicendati artisti della scena jazz – dal sassofonista Stefano Di Battista a Nicky Nicolai, passando per il duo composto da Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello – oltre ad alcuni dei più interessanti rappresentanti del nuovo cantautorato napoletano, Francesco Di Bella, Giovanni Truppi e Giovanni Block.

Molto suggestiva l’illuminazione in rosa (colore ufficiale di Procida Capitale) dei palazzi di Marina Grande mentre due opere dell’australiana Amanda Parer – un gigantesco pensatore ispirato alla celebre scultura di Rodin e un umanoide atterrato da lontano e in silenziosa e dolce esplorazione del nostro pianeta affacciato a uno dei palazzi storici della piazza – hanno preso forma illuminandosi davanti agli occhi del pubblico. A pedalare per tenere acceso il palco insieme con il sindaco di Procida Dino Ambrosino e il direttore Agostino Riitano anche la vice presidente del Senato, Mariolina Castellone, e il Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli Tracy Roberts-Pounds.

“Da Procida parte un messaggio fondamentale di sostenibilità”, ha detto la Castellone “Investire in cultura vuol dire investire in uno dei settori a più alto fattore di rendimento, ma anche investire in futuro e nelle nuove generazioni. La grande maratona culturale di Procida, che ha coinvolto tutto il territorio flegreo, è solo il primo passo di un percorso più ampio che deve valorizzare tutti i nostri territori e tutta la regione Campania”. Nel corso dell’anno da capitale a Procida si è snodato un percorso fatto di 44 progetti culturali di cui 34 originali, spalmati su 300 giorni di programmazione declinati in workshop aperti al pubblico, eventi di restituzione finale, concerti, happening, opening di mostre, per un totale di 150 eventi. “Nel nostro anno da Capitale Italiana della Cultura” sottolinea il sindaco Ambrosino “abbiamo contribuito a modificare il paradigma di un Paese, l’Italia, che inizia a puntare non solo sulle grandi città d’arte, da sempre attrattori di flussi turistici, ma anche sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, diffuso nei piccoli borghi”. Mercoledì 18 gennaio è in programma, al Palazzo Reale di Napoli, il passaggio del testimone da Procida a Bergamo e Brescia, Capitali Italiane della Cultura nel 2023, al termine di un talk che vedrà sintetizzati gli eventi e i numeri generati con il programma culturale che volge al termine.