Parcheggio di via Bonito, sopralluogo stamattina della procura di Napoli. Sul posto agenti della Polizia municipale, delegati dal pm Domenico Musto della sezione Tutela ambiente e territorio, coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Ricci. Sul progetto è aperto un fascicolo, a carico di ignoti. Falso in atto pubblico e abuso edilizio sono i reati ipotizzati. L’indagine è un atto dovuto, a seguito di un esposto della Rete No Box – Diritto alla città e di alcuni residenti, assistiti dal penalista Domenico Ciruzzi.
Al centro della vicenda, l’iter autorizzativo per un parcheggio a raso, da realizzare al Vomero in zona San Martino. Su suolo privato di via Bonito 27, i posti auto previsti sono 64, ed 8 gli stalli per motocicli. A metà maggio, il Comune di Napoli ha rilasciato il permesso a costruire. Il via libera degli uffici tecnici era l’ultimo tassello, per una pratica aperta nel 2023. In precedenza l’istanza dei proprietari del terreno, un’area verde, aveva acquisito gli altri pareri favorevoli. Compreso quello della Soprintendenza.
Secondo i proponenti, il progetto è in piena conformità al piano regolatore, senza il ricorso a deroghe. Non sono programmate opere di scavo. È contemplata, invece, la presenza di un vigneto. La storia del parcheggio di via Bonito, tuttavia, affonda le radici nel tempo. In quel sito, tentativi di costruire un posteggio sono stati effettuati in passato, sfruttando quanto prevede la legge Tognoli del 1989. Piani però sfociati in un lungo contenzioso. Rispetto a quei precedenti, oggi sono cambiati sia i titolari dell’area sia il progettista, mutando l’impostazione del progetto. Intanto, procede il lavoro della Procura.