Napoli – Nel giorno in cui ha preso il via a Napoli il ciclo delle conferenze in calendario per Canapaforum 2022, il mondo della canapa è soddisfatto per quella che definisce una prima “vittoria”, anche se interlocutoria, nella battaglia giudiziaria avviata al Tar del Lazio contro il Governo, e in particolare contro il decreto interministeriale del maggio scorso sulle piante officinali. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha infatti deciso di rinviare la sentenza sul procedimento al gennaio 2023, ma ha emesso nel frattempo un’ordinanza istruttoria che richiede al Ministero della Salute di presentare le evidenze scientifiche che dimostrino i rischi per la salute dei consumatori derivanti dall’uso dell’intera pianta, fiori e foglie comprese.
“Questo è già un risultato importante – dichiara Beppe Croce, presidente di Federcanapa – perché in assenza di tali prove, come ha già dichiarato due anni fa la Corte di Giustizia Europea, nessuno Stato può imporre limitazioni all’uso e al libero scambio di prodotti derivanti dall’intera pianta di canapa e con THC inferiore allo 0,2%. Tanto più che il decreto dei Ministeri italiani – aggiunge Croce – va in senso contrario alle normative di altri Paesi europei, tra cui Repubblica Ceca e Francia, pronta a liberalizzare l’estrazione di CBD dalla canapa. La Germania, inoltre, con la liberalizzazione della cannabis sul tavolo del governo, è destinata a diventare il Paese guida della canapa in Europa”. Il decreto contestato contiene l’elenco delle specie di piante officinali coltivate nonché i criteri di raccolta e prima trasformazione delle specie di piante officinali spontanee; per Federcanapa e le altre associazioni del mondo della canapa firmatarie del ricorso al Tar, il decreto sarebbe da annullare perchè proibisce agli agricoltori italiani, senza l’autorizzazione del ministero della Salute, di raccogliere, trasformare o vendere l’intera pianta di canapa industriale.