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Napoli – I gestori dei B&B della Campania si sono radunati davanti alla sede della Regione per manifestare il proprio scontento per essere stati esclusi tanto dai sussidi stanziati dall’ultimo Dpcm, quanto dagli aiuti regionali. A manifestare c’erano soprattutto i proprietari che operano con Codice Fiscale, quindi non equiparati ai B&B imprenditoriali. Sono gestori di strutture ricettive, case vacanze e affittacamere che da febbraio hanno visto precipitare il proprio fatturato.

I presenti hanno quindi deciso di consegnare le chiavi delle proprie strutture al Presidente della Giunta regionale, a testimonianza simbolica delle enormi difficoltà che porteranno inevitabilmente alla chiusura di un rilevante numero di attività nel settore turistico. Delle 9mila strutture presenti in Campania prima dell’epidemia, almeno 3mila hanno già chiuso, mentre altre lo faranno a breve se non dovessero essere corrisposti gli stessi aiuti riconosciuti ai gestori di B&B in forma imprenditoriale. I manifestanti chiedono, quindi, un sussidio sufficiente a coprire le spese di gestione, dai fitti alle utenze, che continuano ad essere corrisposti nonostante la totale assenza della clientela.

In una regione che, prima dello scoppio dell’epidemia, accoglieva migliaia di turisti, il settore alberghiero rappresentava un comparto rilevante dell’economia, oltre il 10% del Pil regionale nel 2019. Da quando il flusso turistico si è interrotto, sono in migliaia ad aver perso il lavoro. In molti lamentano un calo degli introiti di almeno il 70% se non oltre, a testimonianza della situazione assolutamente critica che necessita un intervento urgente da parte delle istituzioni.