- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – “Merita di esser perdonato non minacciato il giovane padre di famiglia che sabato mattina stava compiendo un gesto estremo per la strana ed ingiusta chiusura della sua edicola ora al vaglio della magistratura, la legge sia uguale per tutti e più umana basta tragedie evitabili con buon senso ed umanità”.

Queste le parole dell’avvocato Angelo Pisani in merito alla vicenda di Antonio Parisi, l’edicolante di piazza Vanvitelli al quale nelle scorse ore la polizia municipale di Napoli ha notificato la revoca della licenza dopo una serie di multe non pagate per occupazione abusiva di suolo pubblico. L’uomo, 31enne padre di famiglia, ha dato vita a una protesta barricandosi all’interno dell’edicola e minacciando di darsi fuoco.

Alcuni commercianti vomeresi, guidati dal fioraio Giovanni e da padre Ghezzi, hanno dato vita a una colletta in favore “del povero Antonio, il giornalaio punito dai vigili, che ha una figlia di pochi mesi da sfamare, mutuo, tasse e debiti da pagare”.

“Il povero Antonio – spiega l’avvocato Pisaniin lacrime ha chiesto scusa alla Città per gli errori e le contravvenzioni che ricevuto , ma si è giustificato spiegando di aver solo tentato di lavorare di più per pagare tutti i debiti e tasse dell’edicola in questo momento di crisi”.

“Regole certe. Ma anche giuste – chiosa PisaniNessuno vuole sottrarsi a quelle che sono le norme che solo in questi casi si impongono alla lettera ed oltre al povero giornalaio ma esagerare nei provvedimenti punitivi può avere conseguenze spiacevoli e pericolose, penso che la vita di una persona valga di più. Quello che devo sottolineare in questa specifica situazione è che non c’è stato il sindaco, un assessore, un solo politico che sia intervenuto per capire cosa accadeva e trovare una soluzione e non lasciare che Antonio restasse da solo a combattere quella lotta per la sopravvivenza. Non voglio esprimere facili giudizi, ma penso che se si fosse trattato di altri, caso mai un extracomunitario invitato a rispettare la legge, si sarebbero mobilitati in massa i tanti moralisti come spesso accade”.

“Antonio – precisa Pisanideve pagare le multe se ha sbagliato ma certamente non gli si può togliere il lavoro e lasciarlo in mezzo alla strada assegnando la sua edicola a qualcun altro”.

Pisani insieme al collega Gaetano Brancaccio ha già impugnato il provvedimento innanzi ai magistrati competenti chiedendone la revoca e giustizia come per legge: “Poi mi auguro che la magistratura faccia anche chiarezza sulla metodologia e regolamenti comunali e su tutte le occupazioni di suolo pubblico, come sulle tende dei bar e gazebo che alcuni possono mettere altri no, sulle multe che devono esser elevate a tutti senza distinzione per evitare concorrenza sleale e su tutte le attività di italiani o stranieri”.