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Pozzuoli (Na) – “I due terremoti di Pozzuoli sono stati di bassa magnitudo, ma in tanti si sono spaventati e hanno lasciato le case, ma non c’è nessun pericolo che si stia preparando un’eruzione“. Franco Ortolani, geologo, docente dell’Università Federico II e senatore del M5S, getta acqua sul fuoco commentando le scosse di terremoto registrate la scorsa notte nell’area flegrea. Il professore mette però in guardia su un aspetto non propriamente trascurabile: “Pozzuoli – avverte Ortolani – unica città al mondo costruita in un’area storicamente interessata da un fenomeno bradisismico, non ha manufatti idonei a resistere, senza subire danni, alle locali dilatazioni del suolo, e negli strumenti urbanistici il fenomeno non è contemplato“. Insomma, l’aspetto urbanistico non va preso sottogamba: “Il bradisismo – ha sottolineato – se evolverà come nel 1983-85 potrà causare anche molte decine di eventi di giorno e di notte e l’impatto più significativo sarà sulla emotività, cioè sulle menti dei cittadini e sulle attività socio-economiche, come ristorazione e commercio, mercato immobiliare e scuola. Nella zona flegrea è stata costruita una rete urbana di distribuzione del metano, che 30 anni fa non c’era, questa andrebbe controllata in caso di nuovi fenomeni“.

Il fenomeno del bradisismo è di per sé un’anomalia, l’attuale trend è compatibile con il fenomeno in corso”. Rassicura il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Francesca Bianco. “Non si sono registrati altri eventi nel corso della giornata – spiega il responsabile dell’osservatorio – e la dinamica che è stata registrata nella notte, così come quella rilevata nei giorni scorsi, è associata al fenomeno di ascensione del suolo in atto nell’area flegrea a partire dall’ottobre 2015, allorché il fenomeno si è ripresentato. La magnitudo delle sollecitazioni si sta mantenendo sempre bassa. Va detto che la magnitudo di 2,5 registrata ieri notte è la massima avutasi fin qui. In una sola altra occasione si era registrato tale valore dal 2015”. Il direttore, insomma, dispensa calma. “Il tutto rientra nella norma della dinamica degli eventi bradisismici. Ciò è acclarato dal fatto che gli epicentri sono superficiali: non abbiamo mai superato i tre chilometri di profondità“.