Napoli Racing Show, bolidi e polemiche. Da un lato il boom di spettatori, con migliaia di presenze sul lungomare, per la tre giorni oggi in chiusura. Dall’altro le lamentele, per l’impatto della kermesse a quattro ruote. Dapprima la protesta ufficiale di Giovanna Mazzone, presidente della Municipalità 1. Quindi gli strali degli ambientalisti. “Napoli non è Indianapolis” dice Franco Di Mauro, presidente del Comitato San Martino. Di Mauro critica gli slogan, sulla “grande occasione per Napoli”, dove impera già il sold out turistico. Ricorda come negli anni ’90, all’epoca di Bassolino sindaco, “analoga iniziativa venne da noi contestata, ostacolata e, felicemente, soppressa”. A distanza di lustri, non trova mutate le ragioni. “In più – spiega – c’è una aumentata sensibilità diffusa per la difesa dell’ambiente e del territorio che, così come sostenuto dall’intera comunità scientifica, sono il maggiore antidoto contro il cambiamento climatico ed i disastri conseguenti“.
Il Comitato San Martino ha diffuso i video degli ingorghi, registrati nel fine settimana. Il dispositivo di traffico, varato per il Racing Show, ha paralizzato il traffico. Scene non inedite, ma peggiorate dai divieti. Di Mauro si chiede come come faccia “il Comune di Napoli ad autorizzare ed a patrocinare tale evento”. Secondo gli ambientalisti, “un orientamento culturale opposto” alle nuove istanze del climate change.
“Una delle più belle passeggiate al mondo – rileva – trasformata in un catino di motori, rumori, puzze, a beneficio di chi?”. Insomma, “invece di trasmettere messaggi orientati al benessere ed alla vivibilità sociale e collettiva, si trasmette un messaggio elitario e di nicchia”. E forse le polemiche non sono finite.