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NAPOLI –  Metti una casa di produzione indipendente, la B&B Film, da sempre impegnata in lavori complessi ma con risultati straordinari tanto da lavorare con i maggiori broadcaster internazionali come National Geographic, Al Jazeera, Discovery Channel e Rai. Aggiungi un regista napoletano, Raffaele Brunetti; un giornalista determinato, Antonio Mattone, tanto da riuscire in un’impresa considerata impossibile: non solo di intervistare il boss della Nco Raffaele Cutolo dopo decenni di silenzio, ma anche di fargli confessare un omicidio, quello del vicedirettore del carcere di Poggioreale Giuseppe Salvia, che opponeva la forza della legalità all’onda d’urto dell’antistato negli anni più bui della storia di Napoli e dell’Italia intera.

Da questo mix è nato “Le ultime parole del boss”, film documentario in coproduzione Rai Documentari del direttore Fabrizio Zappi e con il sostegno di Fondazione Film Commission del direttore Maurizio Gemma.

Forte come la luce che squarcia il buio del silenzio, il docufilm sarà mandato in onda il prossimo 30 settembre in prima serata, alle 21.25, su Rai 2. E non mancherà di far discutere per la durezza dei fatti, dei documenti, delle prove, della verità che porta alla luce e consegna a tutti noi.

Eccezionale anche il luogo dell’anteprima: ieri pomeriggio è stato il carcere di Poggioreale, che dal giugno 2013 porta il nome proprio del vicedirettore Salvia fatto uccidere da Cutolo. Alla prima, oltre al direttore Carlo Berdini e le più alte autorità giudiziarie della Campania, sono intervenuti anche la vedova, Giuseppina Troianiello, e i figli, Antonino e Claudio, del vicedirettore Salvia. Con loro, diversi detenuti impegnati nei progetti attivati nella casa circondariale in cerca di una seconda chance anche attraverso l’arte dei docu-film.