Tempo di lettura: 2 minuti

“Mentre la Campania affonda tra povertà, disoccupazione e precarietà, i partiti che hanno governato questa Regione per trent’anni sono impegnati nel solito scambio di nomi e casacche. Come da piccolo scambiavo le figurine dei calciatori, loro si scambiano consiglieri comunali, assessori e sindaci. C’è chi passa dal centrosinistra alle destre, da Zannini a più di venti sindaci del casertano, così che il Pd convoca riunioni d’emergenza per trattenere chi è pronto a finire nel mazzetto di figurine delle destre. Nessuna idea di programma, nessun progetto, solo spartizione di potere”, dichiara Giuliano Granato, candidato alla Presidenza della Regione Campania per Campania Popolare.

“Consiglieri uscenti come Francesco Iovino, eletto con Italia Viva, oggi sono candidati con le liste di Cirielli; altri, come Giuseppe Sommese, ex Azione, vengono corteggiati per passare alle destre. Nel frattempo nel Pd e nella coalizione di Fico si moltiplicano le riunioni per evitare ulteriori “rubamazzetto”, con sindaci e segretari che provano a convincere i loro consiglieri a restare. Almeno il “mignolino” era divertente, questi salti della quaglia sono solo squallidi”.

“Questo balletto di alleanze e ricollocazioni dimostra che destre e centrosinistra in Campania sono due facce dello stesso sistema di potere: un sistema che si rigenera, ricicla i propri uomini per garantire continuità ai soliti interessi. Mentre loro trattano posti e candidature, la Campania resta la terza regione d’Europa per rischio povertà, con salari bassi, lavoro nero e precarietà record”. “Campania Popolare è nata proprio contro questo sistema: non partecipiamo a nessun tavolo di spartizione, non cerchiamo pacchetti di voti, proponiamo un progetto chiaro per la nostra Regione. Questo triste rubamazzetto evidenzia ancora una volta che bisogna davvero cambiare tutto”, conclude Granato.