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Napoli – Un patto di desistenza tra il Movimento Cinque Stelle e il Pd. Con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che starebbe lavorando su più tavoli. E pronto a replicare uno schema già visto una volta, passato alla storia come l’accordo Pasquino. E’ lo scenario politico che emerge in queste ore. Ore in cui si susseguono riunioni informali e caffè politici al bar. Ieri la riunione a via Mezzocannone tra Sinistra italiana, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e l’Altra Europa. La strategia principale resta quella di una lista unica che tenga dentro anche Insurgencia, i centri sociali, i comitati e movimenti ambientalisti col sostegno al Movimento Cinque Stelle e alla sua candidata, Valeria Ciarambino. Movimento che però ad oggi dopo settimane non ha ancora risposto alla richiesta di un incontro ufficiale.

Ma perché il Movimento non apre al dialogo per la costruzione di un fronte anti-deluchiano più largo possibile con il mondo di sinistra, del civismo e dell’associazionismo? Emerge così la stretta di un patto di desistenza tra i Cinque Stelle e i dem. L’interesse da entrambe le parti a non coprire ed intercettare quella parte a sinistra che non voterebbe il Governatore Vincenzo De Luca. Con i Cinque Stelle in primis che sembrerebbero non voler giocare fino in fondo la partita dell’opposizione contro lo sceriffo. Un patto che subdorano anche negli ambienti di sinistra man mano che i colloqui ufficiosi con il mondo grillino proseguono a tambur battente.

C’è poi il capitolo De Magistris con il Movimento del sindaco spaccato in due tra chi sottotraccia lavora con il Pd e chi senza se e senza ma si oppone allo sceriffo. Dal canto suo l’ex pm dopo aver annunciato che non scenderà in campo alle prossime regionali sceglie di non presentare una lista deMa. L’operazione più conveniente è quella di accordi informali potendo così giocare anche su più tavoli. D’altra parte, come ricorda anche chi lo conosce bene, non sarebbe la prima volta che il sindaco adotta questa strategia. Basta tornare indietro al 2011 quando al ballottaggio contro il candidato Gianni Lettieri, l’ex pm strinse il patto con Raimondo Pasquino, pure candidato ma sconfitto. Non un’alleanza ufficiale e formale nella sua coalizione. Ma chiara quando Pasquino divenne poi presidente del Consiglio comunale. Ora l’idea è di ripetere quell’operazione. Sia con una parte del Pd, sia con una parte dei 5S. Anche in vista delle prossime elezioni comunali.