Tempo di lettura: 2 minuti
Un annuncio choc sui social. “È successa una cosa molto grave e ci tengo a comunicarvela io, prima che la apprendiate dai giornali: mi hanno rinviato a giudizio” scrive in un post Sergio D’Angelo, capogruppo di Avs al consiglio comunale di Napoli, nonché candidato alle Regionali.La Questura – spiega D’Angelo – mi ha appena notificato l’atto: sono rinviato a giudizio per le manifestazioni spontanee ma assolutamente pacifiche a supporto dei 300 lavoratori di Gesco licenziati senza preavviso”.
 
D’Angelo è fondatore di Gesco, gruppo di imprese sociali. E manifesta disappunto per la tempistica dell’atto giudiziario. “Succede proprio adesso – protesta -, a quattro settimane dal voto. Una coincidenza che faccio fatica ad accettare serenamente”. Riguardo al capo d’accusa, spiega l’esponente di Avs, “dice che avrei “promosso riunioni pubbliche per chiedere la salvaguardia dei livelli occupazionali” dei lavoratori di Gesco.Tradotto: ho manifestato insieme a chi ha perso il lavoro”.
 
D’Angelo racconta: “Eravamo in piazza, pacificamente. Perché gli operatori sociali restano fedeli alla propria missione di educatori persino quando perdono il posto: abbiamo protestato senza violenza, con compostezza, con dignità”. E dunque, “la mia colpa sarebbe quella di aver preso posizione. Essere sceso in strada quando 300 persone venivano lasciate senza reddito, quando anziani, disabili e sofferenti psichici rischiavano di restare senza assistenza”. Una scelta che il candidato rivendica: “L’ho fatto allora, lo rifarei domani”. D’Angelo recrimina inoltre, perché a suo dire “un Paese in cui la solidarietà diventa un reato e la protesta pacifica diventa un crimine, è un Paese che ha smarrito la propria coscienza”. E non manca un richiamo alla recente notizia degli arresti alla Mostra D’Oltremare”, nella contestazione contro la presenza dell’azienda israeliana Teva al Pharma Expo. Il tutto per  “sottolineare che si respira un brutto clima in Italia: chi alza la voce per i più deboli commette un reato, chi tace viene premiato. Ma io non ho mai saputo tacere davanti all’ingiustizia”. Il post si chiude con la richiesta di dare “massima diffusione della notizia”. Con la promessa di aggiornarmenti nei prossimi giorni.