Lo dichiara Carmela Rescigno, Presidente della Commissione speciale del Consiglio Regionale della Campania, che ha trasmesso una richiesta ufficiale di informazioni e documentazione al Comune di Volla, alla Regione Campania – Assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio, e per conoscenza al Prefetto di Napoli.
“Dalle segnalazioni – spiega Rescigno – emergono presunti cambi di destinazione d’uso in aree agricole (Zone F), l’utilizzo improprio di procedure di monetizzazione e opere a scomputo, nonché permessi di costruire rilasciati in contrasto con la pianificazione urbanistica vigente. Parliamo di interventi che, se confermati, rappresenterebbero una violazione evidente dell’art. 23-ter del D.P.R. 380/2001, della L.R. 16/2004 e dei principi ribaditi dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 181/2025 (caso Arzano), che vieta l’uso della SCIA in luogo del permesso di costruire per mutamenti di destinazione d’uso tra categorie funzionali differenti”.
La Presidente sottolinea come tali condotte, se effettivamente riscontrate, rischino di compromettere la corretta pianificazione del territorio e di alimentare fenomeni di speculazione edilizia in aree che dovrebbero restare vincolate a funzioni pubbliche o agricole.
“Secondo quanto emerso dalle denunce via web – prosegue Rescigno – si tratterebbe di edifici assentiti con destinazioni turistico-alberghiere o di residenzialità temporanea che, nella realtà, sarebbero utilizzati come abitazioni permanenti. Inoltre, il Comune da quanto si apprende avrebbe perfino consentito l’iscrizione anagrafica in tali immobili, consolidando così usi palesemente difformi dalle previsioni urbanistiche. È un quadro che richiede massima trasparenza e una verifica puntuale da parte di tutti gli enti competenti”.
“La legalità urbanistica è un presidio fondamentale di democrazia e di equilibrio territoriale – conclude Rescigno –. Dove si indebolisce il controllo sull’uso del suolo, si apre la strada a fenomeni di infiltrazione, corruzione e abusivismo mascherato. La presidente della Commissione continuerà a monitorare con attenzione l’intera vicenda, perché la Campania non può più permettersi zone grigie tra diritto e illegalità”.