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Una centrale di riciclaggio dei soldi della criminalità organizzata, ipotizzata dall’inchiesta della Dda di Roma. Sono 18 gli indagati arrestati dalla Dia di Roma, in esecuzione di un misura cautelare, disposta dal gip capitolino. Due sono ai domiciliari e 16 in carcere. Tra i reati contestati, a vario titolo, associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti di estorsione, usura, armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. I reati sono aggravati dalla finalità di aver agevolato i clan di camorra Mazzarella – D’Amico e delle cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro. Oltre agli arresti, è stato ordinato il sequestro preventivo di società attive nel settore cinematografico, e il sequestro per equivalente fino alla concorrenza di oltre 131 milioni di euro, da eseguirsi nei confronti di 57 indagati.

Nel mirino degli investigatori due gruppi. Secondo le indagini, avrebbero riciclato ingenti profitti, infiltrando attività imprenditoriali in apparenza legali. Numerosi i campi interessati: la cinematografia, l’edilizia, la logistica, il commercio di auto e di idrocarburi. In tale quadro, sarebbero state costituite svariate società fittizie, per emettere false fatturazioni, grazie al supporto fornito, tra gli altri, da imprenditori e da liberi professionisti.