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Napoli – Lo spettro dell’emergenza rifiuti si riaffaccia prepotentemente su Napoli. Centinaia di cumuli di immondizia stanno invadendo ormai da settimane non soltanto le strade della periferia nord, Scampia in primis, ma anche i vicoli del centro storico della città. Una situazione a dir poco critica, che ha già innescato le prime reazioni di rivolta. È successo all’alba di oggi in via Francesco Girardi, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, dove i residenti della zona hanno creato un blocco stradale riversando sull’asfalto decine di sacchetti di rifiuti accumulati da giorni e non ancora raccolti dall’Asìa.
 
La tensione è poi rientrata nel giro di qualche ora e soltanto quando due autocompattatori sono finalmente arrivati a prelevare i rifiuti. L’episodio ha però scatenato una violenta polemica, con gli abitanti del quartiere e diversi rappresentanti istituzionali pronti a puntare il dito contro l’operato dell’amministrazione comunale e della sua società partecipata: «Sono mesi che prendiamo parte ai tavoli di confronto con il sindaco e l’Asìa, abbiamo proposto anche alcune idee, a partire dall’installazione di nuove telecamere, ma fino ad ora nulla è cambiato. Il problema non riguarda purtroppo solo gli sversamenti illegali, visto che anche la raccolta porta a porta continua a non essere regolare», denuncia la consigliera della Municipalità 2, Bianca Verde. L’esponente del parlamentino di piazza Dante lancia quindi l’affondo: «È vero che in questa città continua a essersi troppa gente incivile, ma devono essere le istituzioni a dare l’esempio. I residenti di Montecalvario mi scrivono di continuo per segnalarmi la presenza di rifiuti ingombranti non ritirati da settimane. Come si può pensare di andare avanti in questo modo? Asìa continua a giustificarsi sostenendo che il problema è la carenza di personale, ma mi sembra una spiegazione davvero poco credibile».
 
Francesco Chirico, presidente della Municipalità 2, prova ad analizzare la questione allargando il punto di osservazione: «Il problema ancora una volta è quello del funzionamento degli Stir. Gli impianti lavorano da mesi a rilento e a terra continuano a rimanere tonnellate di riufiuti. Le istituzioni, in questo senso, hanno una grossa responsabilità, ma i cittadini inizino anche a fare il proprio dovere facendo al meglio la raccolta differenziata, cosa che ad oggi non avviene. In questo momento serve la collaborazione di tutti o a settembre, con la chiusura dell’impianto di Acerra, sarà davvero emergenza rifiuti».