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Hanno convocato un presidio per giovedì alle 15.30, sotto Palazzo San Giacomo. Perché accusano il Comune di volerli sgomberare, dopo 5 anni di attività sociali gratuite, in una zona a rischio come il Rione Traiano. “La periferia è abbandonata, noi non abbiamo niente” si sfogano dal Comitato Popolare per la Rinascita di Soccavo. Ci dicono: “Se si scende alle 18.30 a Soccavo, soprattutto d’inverno, è buio e ci si ritrova da soli in strada“. Anche per questo c’erano loro, nell’auditorium dell’ex scuola Nosengo al viale Traiano. Nell’ambito del centro giovanile NaGioja, lo spazio all’ex Nosengo si è aggiunto alla sede del Polifunzionale di Soccavo. I responsabili rivendicano di essersi “fatti carico, dal 2019, della cura di questo luogo, promuovendo pratiche educative, mutualistiche, culturali e artistiche e trasformandolo in un vero e proprio presidio sociale e culturale per il territorio“. Si parla di attività con bambini, ragazzi e anziani del posto svolte “attraverso regolari autorizzazioni del Comune di Napoli. Sport, riciclo creativo, musica, teatro. Aggregazione e socialità, in un’area dove tante istituzioni latitano. “Questo spazio ha servito il quartiere fino a dieci giorni fa, con attività totalmente gratuite” sottolineano.

Con il Comune, a un certo punto, i rapporti sono diventati freddi. “Dall’insediamento dell’amministrazione Manfredi – sostengono -, nonostante le richieste d’incontro avanzate dal Comitato e l’invio di una petizione popolare che sottolineava l’importanza dello spazio per il quartiere, non è stato più possibile rinnovare l’affidamento della struttura, né iniziare un’interlocuzione che andasse nel senso di una soluzione condivisa per l’auditorium“. Prima il mancato rinnovo rinnovo della concessione. Poi “hanno richiesto un appuntamento per farci sgomberare, ma non ne abbiamo intenzione” affermano al CprS.

Il 23 novembre, però, il comitato dovrebbe essere ricevuto a Palazzo San Giacomo. Andranno a esporre le loro ragioni, e ad ascoltare. Anzitutto, per “chiedere cosa vogliono farne dell’auditorium”. Sperano di sapere se uscirà un bando per la gestione. In tal caso, il comitato intende partecipare. Il clima è però plumbeo. “A dicembre 2022, in seguito a un sopralluogo effettuato dal personale comunale nella struttura – raccontano gli attivisti -, l’auditorium veniva dichiarato ‘non fruibile’ e l’Assessorato alle Politiche giovanili e al Lavoro segnalava la necessaria sospensione delle attività“. Secondo gli attivisti “in tale comunicazione, si leggeva l’esplicito impegno da parte dello stesso Assessorato nella presa in carico dei lavori di risoluzione delle problematiche riscontrate e nel ripristino in tempi brevi delle condizioni di fruibilità per la prosecuzione delle attività“. Il CprS ci tiene a “sottolineare che la causa di tale vincolo di non fruibilità si ritrovava in un evento accidentale, un’infiltrazione d’acqua, risoltosi nei giorni appena successivi al sopralluogo”. Da qui, proclamano il loro sconcerto. “Danni strutturali che motivino la chiusura della struttura – aggiungono – non ce ne sono e nemmeno sono stati mai riscontrati dalla perizia tecnica del Comune“. Anche qui vorrebbero risposte.