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Napoli – Lo spettro dell’eruzione del Vesuvio si aggira tra la gente. Quando accadrà e cosa accadrà sono le domande più frequenti. Lo dicono da anni gli scienziati, ma quello che gli uomini di scienza non riescono a prevedere è il momento in cui una nuova eruzione avverrà. Il Vesuvio è il vulcano più monitorato e più famoso del mondo e in tutti questi anni sono stati analizzati e realizzati svariati pieni di evacuazione, tutti ritenuti insufficienti. All’interno delle zone considerate ad altissimo rischio vivono oltre 700mila persone e si stima che le case abusive siano fra le 7 e le 10mila. Secondo l’ultimo piano, elaborato nell’ottobre del 2016, sarebbe possibile trasferirle in 72 ore dalle aree di attesa alle aree di incontro. Con 500 autobus e 4365 corse al giorno e 220 treni coinvolti, l’operazione di evacuazione somiglierebbe a quelle dei film apocalittici, una cosa mai vista prima.

Ma non è solo il Vesuvio a preoccupare i cittadini campani ma anche i Campi Flegrei, tra le aree più densamente popolate d’Europa. Attualmente il piano di evacuazione è provvisorio ma la Giunta ha varato un piano provvisiorio. La speranza è che quello definitivo e soprattutto sicuro arrivi presto e che la popolazione venga informata in modo tale da organizzare delle esercitazioni nel caso in cui dovesse arrivare il peggio. In ogni caso i cittadini napoletani e quelli dell’hinterland tengono le dita incrociate e si augurano che non accadrà mai.