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Napoli – Aurelio De Laurentiis rompe il silenzio e lancia un duro attacco a Maurizio Sarri, attraverso le pagine del Corriere dello Sport. “Mi fece incazzare con la scusa volgare dei soldi, mi costrinse a cambiare, e aveva ancora due anni di contratto. Ricordo che a febbraio mi invitò a pranzo in Toscana, a due passi da casa sua, organizzò la moglie, parlammo di tante cose ma non accennò a chiusure, a separazioni, mi portò fino al giorno che precedette l’ultima partita creando disturbo e incertezza alla società”. Queste le dichiarazioni del presidente del Napoli che accende la finale di Coppa Italia con la Juventus in programma mercoledì sera.

Tre stagioni indimenticabili: È diventato il deus ex machina, ma anche nel calcio vale la regola del cinema dove per fare un buon film sono necessari un ottimo regista e un ottimo produttore, sono i genitori dell’opera dell’ingegno. Naturale che l’imprenditore dia delle indicazioni e che gli sia riconosciuta una parte del merito nel successo, non solo la colpa nella sconfitta. Chi ha preso Cavani? Il sottoscritto. E Mazzarri? Il sottoscritto. E Benitez? Sempre il sottoscritto. E Higuaìn? E Sarri? Quando lo scelsi tappezzarono la città di striscioni contro di me”.

Ancelotti: Carlo mi ricordava mio padre. Scelsi la sua serenità, la tranquillità, la sua piacevole vicinanza. Mio padre era un filosofo, un uomo dolcissimo. Come Carlo. Ma prendendo lui, non so se feci la cosa più giusta per il Napoli. Dopo la prima stagione, potendo ricorrere alla clausola rescissoria contenuta nel contratto, avrei dovuto dirgli “Carlo, per me non sei fatto per il tipo di calcio che vogliono a Napoli, conserviamo la grande amicizia, il calcio a Napoli è un’altra cosa. Ti ho fatto conoscere una città che adesso ami spassionatamente e che ti ha sorpreso, meglio finirla qui. Sbagliai una seconda volta“.

Napoli in vendita: “Ho ricevuto tre offerte, una da 700 milioni, una da 800 e l’altro ieri si è palesato uno che però non ha fatto cifre. Il Napoli rappresenta sedici anni della mia vita, nel 2004 produssi il mio ultimo film americano, Sky Captain and the world of Tomorrow: non fu un grande successo ma guadagnai 90 milioni di dollari. Se avessi proseguito oggi mi ritroverei con 3-4 billions. ho messo il calcio davanti a tutto”.

Calciomercato: “Fabian ha ancora tre anni, Koulibaly due. Dov’è il problema? Se si presentassero City, United o Psg con 100 milioni, ci penserei ed è probabile che partirebbero, sempre se la loro volontà fosse quella di andarsene. Un’offerta di 60 non la prendo in considerazione. Io sono solido, se avessi voluto vincere lo scudetto a ogni costo mi ritroverei con 300-400mln di debiti. Mi guardo intorno e vedo società a -500, – 600, meno un miliardo. Io non devo un cazzo a nessuno”.

Gattuso: Lo chiamai con Totti, avevo pensato ad un film con loro due. Ci eravamo rivisti al compleanno di Ancelotti a Capri. Una tavolata di 40 metri, aveva invitato il mondo, sembrava un matrimonio. Ho scoperto un grande conversatore. Ci siamo intrattenuti per tre ore. Dopo il disguido del ritiro-non-ritiro gli ho telefonato e gli ho detto: “Rino, stai calmo, non prendere decisioni se ti chiama qualcuno, stai fermo”.

Rinnovo: “Confermato? Che domanda è, gli avevo fatto un contratto di un anno e mezzo con via di fuga per entrambi, non abbiamo avuto bisogno di ricorrervi. Se facciamo bene nelle coppe e recuperiamo qualche posizione, gli do appuntamento a fine agosto a Capri per parlare di un allungamento di 3-4 anni. Verdone è con me da 20 anni in esclusiva, tra persone che si stimano i contratti hanno un valore relativo, contano le motivazioni, ognuno deve essere libero di decidere se proseguire o meno”.