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Napoli – Ben 103 aggressioni contro il personale medico solo nel 2019. L’ultima, l’8 dicembre scorso, ai danni di una donna che guidava un’ambulanza intervenuta nel cuore del centro storico di Napoli per soccorrere un uomo colto da infarto.

Un bollettino di guerra che ha visto la Procura di Napoli, guidata da Giovanni Melillo, correre ai riparti e intensificare e meglio coordinare le indagini per tutelare al meglio medici, infermieri, operatori socio sanitari e personale del 118 o della Croce Rossa attivi da sempre in prima linea per garantire salute e prestare soccorso. Da qui la costituzione di un pool di magistrati guidato da Rosa Volpe, titolare della VII sezione della Procura, quella che si occupa di sicurezza pubblica.

Le numerose aggressioni, denunciate negli ultimi anni dalla pagina Facebook “Nessuno Tocchi Ippocrate” che da tempo chiede maggiori tutele nei confronti del personale sanitario, sono quasi all’ordine del giorno. Le 103 registrate nella sola città di Napoli, in media una ogni tre giorni, sono un campanello d’allarme che non va più sottovalutato.

Professionisti che lavorano in condizioni precarie, sotto organico e sempre più esposti alla follia di un’utenza capace di alzare le mani o danneggiare mezzi e macchinari anche solo per una semplice attesa, per una valutazione diversa di codice d’intervento o perché non può salire in ambulanza insieme al paziente assistito.